Anche ieri Claudio Ranieri ha vinto la partita sui cambi. Nell’assalto al fortino del Sassuolo in dieci uomini, il mister ha optato sì per uno sbilanciamento, passando al 4-2-4, ma tenendosi le ultime due carte (Petagna e Mancosu) per dopo il 90′.
Una scelta ponderata e fredda, contraria alla logica comune che vedrebbe più sensato buttare il prima possibile in campo tutti gli attaccanti possibili, soprattutto se si deve aggredire un avversario in inferiorità numerica. Primi cambi al 60′, con Pavoletti e Luvumbo per due centrocampisti Nandez e Sulemana. Poi solo al 75′ è arrivato il momento di Shomurodov per Oristanio, aggiungendo così un altro po’ di peso alla squadra che si è definitivamente sbilanciata.
Ranieri ha così tenuto due carte ancora in mano, lasciandosi aperta la strada per riequilibrare la formazione (se il pari fosse arrivato prima forse sarebbe entreto qualcuno più difensivo) oppure premere a tavoletta come poi è stato. In pochi avrebbero avuto la lucidità di non usare tutti e cinque i cambi precocemente, confermando quanto il mister sappia leggere le tante partite all’interno di ogni singola gara.
Lo abbiamo visto a Bari, quando chiunque al posto suo avrebbe fatto cinque cambi con cinque attaccanti già forse dal 60′, e lo abbiamo visto contro il Frosinone dove nonostante lo svantaggio mostruoso era comunque rimasto con una formazione sobria. Contro il Sassuolo un’altra valutazione ancora diversa, ma stessa freddezza nell’analizzare la situazione.
Il Cagliari non fa questi risultati all’ultimo minuto solo per caso o solo perché ci crede più degli avversari. Ci sono i meriti di un veterano che opera le scelte giuste nei momenti giusti.