(Traccia sviluppata da: La Stampa, 28 maggio 1974)
CONTRASTI IN FAMIGLIA. Gianni Roccotelli ha giocato una sola stagione a Cagliari, ma è risultata decisiva nella sua vita tanto che ha deciso di stabilirsi in Sardegna, una volta conclusa l’attività. Barese, classe 1952, fu intervistato quando arrivò per lui l’ingaggio del Torino da calciatore sulla rampa di lancio. Un giocatore dotato di dribbling, fantasia, tecnica, che avrebbe potuto accantonare il sogno del professionismo se… Avesse deciso di assecondare il desiderio della madre. Quando un anno prima il Barletta lo vendette all’Avellino per 100 milioni di lire, Roccotelli si trovò di fronte al bivio. Un padre deciso ad incoraggiarlo da una parte; la madre irremovibile nello spingerlo verso il posto fisso, nel solco della professione di papà e fratello. Quella di ferroviere.
CAGLIARI. Per non deludere la madre, il giovane Giovanni partecipò a un concorso nelle Ferrovie dello Stato, vincendolo e ottenendo un posto nella sede di Foggia. Ma il contrasto tra genitori fu vinto infine dal capofamiglia e Roccotelli orientò ogni attenzione alla carriera sportiva. Dopo Avellino l’acquisto del Torino, per 280 milioni. In granata non sarebbe andata come sperato, visto che mancò lo storico Scudetto ’76 perché mai schierato da Radice. Nel 1976-77 lo troviamo a Cagliari: 28 presenze e 2 reti, prima di un’altra decina d’anni vissuta prevalentemente in club del Sud. E della scelta – di cuore – di stabilirsi in Sardegna dove vive tuttora, a 71 anni, senza dimenticare l’amore per il pallone grazie all’Associazione Ex Rossoblù.