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Il nuovo stadio del Cagliari verso la realtà dopo oltre un decennio tra lunghe attese e speranze

Un Sant’Elia fatiscente, la vicenda giudiziaria dell’Is Arenas e tanti tira e molla prima, della firma di ieri tra Regione Sardegna e comune del Capoluogo

A giugno del 1992 Massimo Cellino acquista il Cagliari Calcio dai fratelli Orrù per una cifra pari a 16 miliardi di lire. 8 servirono per avere il pacchetto societario, altrettanti per sanare i debiti. La cessione a Tommaso Giulini avvenne nel giugno del 2014, per la stanchezza di non venire a capo della creazione del nuovo stadio al posto del Sant’Elia. Una situazione che lo vide finire in carcere la mattina del 14 febbraio 2013, assieme all’allora sindaco di Quartu Mauro Contini e l’ex assessore Stefano Lilliu, nell’ambito dell’inchiesta della procura di Cagliari sui lavori di adeguamento dello stadio Is Arenas. Le accuse furono le stesse mosse a carico dei dirigenti del comune del comune Pierpaolo Gessa e Andrea Masala, già arrestati il 29 novembre 2012, ovvero tentato peculato e falso ideologico. Cellino, Contini, Lilliu e Gessa verranno infine assolti in appello il 23 giugno di quest’anno.

L’INZIO DI TUTTO. A fine febbraio 2012 fu l’allora presidente a pensare ad un nuovo impianto al posto di un Sant’Elia fatiscente, nonostante i lavori fatti per ospitare le gare interne dell’Inghilterra a Italia ‘90, in combutta con l’allora sindaco di Cagliari Massimo Zedda, portò la squadra a giocare a Trieste le gare casalinghe, più una a Parma. Un anno prima l’imprenditore di Sanluri acquistò un terreno edificabile nel Comune di Elmas, zona Santa Caterina, con l’intenzione di costruire un nuovo stadio, che si sarebbe dovuto chiamare Karalis Arena, progettato in un primo momento per ospitare un totale di 25 000 spettatori, per poi virare sui 30 000, nel caso l’Italia fosse stata nominata sede di Euro 2016 (poi assegnati alla Francia), e infine optare per uno stadio da circa 23 000 posti, con un costo stimato di circa 45 milioni di euro.

I VARI PROBLEMI. Fu allora che iniziarono. Infatti il progetto venne ostacolato dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, che lo dichiarò non fattibile in quanto la struttura sarebbe sorta a poche centinaia di metri dal vicino aeroporto di Elmas. Ci furono una serie di accuse tra Cellino e l’Enac, col primo indagato per concorso in abuso d’ufficio e tentata estorsione ai danni della Sogaer, la società che gestisce l’aeroporto di Elmas, col sospetto della Magistratura che l’operazione stadio nascondesse il vero obiettivo di far lievitare i costi dei terreni attorno all’aeroporto in modo da ottenere un prezzo vantaggioso dalla Sogaer, interessata ad acquisire l’area per realizzare l’ampliamento dello scalo.

Nonostante questo, Cellino aveva sporto denuncia al Tar contro il Comune di Elmas chiedendo risarcimenti per 24 milioni di euro, reo di non aver rispettato gli accordi per la costruzione dell’impianto, al posto del quale dovrebbero sorgere strutture legate alla Sogaer. In attesa di un nuovo stadio a Cagliari, l’allora numero uno del club, decise di far costruire un impianto temporaneo nel Comune di Quartu Sant’Elena, trasformando un campo dove fino ad allora avevano giocato squadre militanti nei campionati dilettantistici in uno stadio di Serie A. Ma la struttura di Is Arenas, si è ritrovò al centro dell’attenzione nazionale per vari motivi, tra questi la mancata disputa della partita Cagliari-Roma per motivi di ordine pubblico, le cui forti polemiche suscitate hanno convinto Cellino ad autosospendersi temporaneamente dalla carica di presidente, per potersi “difendere liberamente nelle sedi competenti”.

L’ERA GIULINI. Anche nella sua gestione l’inizio è al Sant’Elia, che in attesa del nuovo progetto, lo verrà parzialmente ristrutturato per essere idoneo per il massimo campionato italiano di calcio: Lo stadio, nella sua forma provvisoria, ospita circa 16.000 spettatori Le discussioni tra nuova proprietà, Comune e Regione, che nel frattempo hanno visto un cambio di maggioranza proseguono, anche con tensioni. Più di una volta si annuncia l’imminente avvio dei lavori del nuovo stadio al posto dell’attuale Sant’Elia in pieno abbandono, ma i tempi sono sempre slittati. La Unipol Domus, messa su in pochi mesi nel 2017, permette ancora oggi al Cagliari di giocare in casa davanti a 16.400 spettatori, in questa stagione praticamente la quasi totalità dei presenti, abbonati.

Ora, con la firma ieri del presidente della Regione Christian Solinas e il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu che sancisce l’accordo di programma sul nuovo stadio Gigi Riva, arriva lo stanziamento della finanziaria di febbraio che sarà finalmente erogato nelle casse dell’amministrazione comunale. Si tratta 50 milioni di euro che contribuiranno in maniera decisiva a passare alla fase operativa del progetto, che costerà 10 milioni di euro. Tra gennaio e febbraio 2024 inizieranno i lavori nel vecchio Sant’Elia. Dopo tante, troppe attese.

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