SCUFFET: VOTO N.G. Nella prima frazione è solo spettatore. Può nulla sul primo gol, intuisce la direzione del rigore di Dia. Per il resto, mai chiamato in causa.
NÁNDEZ: VOTO 6,5. Schierato nello stesso ruolo che ricopre nell’Uruguay. Lì sa far valere corsa, grinta, spinta e suggerimenti tempestivi. Esce all’intervallo.
Dal 46° ZAPPA: VOTO 5,5. Si becca il giallo a 10 dalla fine. Lo si vede poco, per il resto.
GOLDANIGA: VOTO 6. Ripescato da Ranieri, controlla con lucidità. Una cattiva lettura su Dia (35°), senza conseguenze.
DOSSENA: VOTO 7. Copre con tempismo e mestiere le situazioni spinose in area, dove respinge di fatto tutti i palloni vaganti. Esce acciaccato.
Dal 74° OBERT: VOTO 5,5. Entra nell’azione del primo pareggio, in cui ha le sue responsabilità.
AUGELLO: VOTO 6. Alterna suggerimenti alla fase di copertura, con buona concretezza.
MAKOUMBOU: VOTO 6. Pochi palloni giocati, però senza sbavature e con attenzione. Propizia il giallo a Kastanos
PRATI: VOTO 6. Sempre pronto: prova di prima il destro, Costil dice no. Prende un pestone da Coulibaly. Ammonito (70°)
DEIOLA: VOTO 5,5. Capitano di giornata. Più efficace nel pressing che nel disimpegno, sbaglia diversi palloni.
ORISTANIO: VOTO 5,5. Il più “nascosto” nel primo tempo e fino alla sostituzione: senza infamia, né lode.
Dal 64° JANKTO: VOTO 6. L’assist per Luvumbo lo catapulta di diritto tra i protagonisti di un match non certo banale.
MANCOSU: VOTO 6. Rientra dalla finale di Bari e la sua presenza si nota presto: piedi buoni e visione di gioco mancavano come il pane.
Dal 46° VIOLA: VOTO 6,5. Da applausi il recupero in tackle che innesca il gol. Punta su esperienza e tecnica. E, infine, segna con una deviazione aerea il 2-1. Ma quel fallo di mano alla fine… Grande impatto: nel bene ma non solo, alla fine della giostra.
LUVUMBO: VOTO 7. Si libera per il tiro in area (17°), segna in contropiede ma gli viene annullato il gol. Riprova da fuori (32°), alla fine la butta dentro col mancino: e sono 3.
Dall’84° SHOMURODOV: VOTO 6,5. Serve a Viola il cross che propizia il gol decisivo, di fatto con l’unico pallone giocato.
RANIERI: VOTO 6,5. Lo schieramento scelto, un 4-3-1-2 con Mancosu tra le linee, restituisce un Cagliari più solido e compatto. Difesa attenta, potenziale tecnico aumentato: il problema, in una gara da vincere vista una Salernitana insufficiente, è il ricorso eccessivo a palle lunghe e traversoni perché i giocatori capaci palla a terra c’erano: eccome. Prova confortante ma oggi, all’Arechi, bisognava vincere. Gli va dato atto che i cambi si sono rivelati particolarmente azzeccati.