Dal nostro inviato ad Asseminello
“Parlo a tutti coloro che hanno il Cagliari nel cuore: quando arrivai chiesi aiuto a tutti per riportare la squadra in A. C’era unione d’intenti, e piano piano abbiamo acciuffato il sogno. Ora siamo ultimi, ma appena a un punto dalla salvezza. Non abbiamo mai vinto, ma così anche altri che stanno soffrendo come noi. Finora abbiamo incontrato le due milanesi, l’Atalanta, Torino, Bologna, Udinese. Calendario difficile, con alle porte Fiorentina e Roma. Basta vedere il rendimento iniziale di alcune compagini nell’avvio del 2022-23. Tempo da recuperare ce n’è, non mi piacciono i disfattisti. Ho ragazzi che danno l’anima, che vivono per far bene con questa maglia. Stiamo pagando dazio, però dobbiamo essere tutti uniti perché la Serie A è un bene di tutti. Vogliamo costruire qualcosa di buono per il futuro. Siamo vicini tra di noi, uomini importanti per noi stanno per ritornare: Pavoletti, Petagna, Shomurodov, piano piano arrivano tutti. Chiedo a tutti, anche alla stampa, di criticare ma sappiate che tutti gli errori li analizzo con i ragazzi“.
“In ritiro non ho mai potuto utilizzare gli attaccanti, ora stanno tornando. Ci vorrebbe una vittoria, perché porterebbe l’entusiasmo che aiuterebbe ulteriormente. Se ricalchiamo il sogno di qualche mese fa, che ci ha portato in A, proviamo a cavalcare nella stessa maniera per restarci“.
“Contro il Milan la squadra ha dato tutto, dando l’impressione di poter fare qualcosa di buono. L’applauso del pubblico è lo specchio più autorevole per valorizzare la prova della squadra“.
“Non seguo i social e certe dinamiche. Non me ne frega niente ma immagino che ci siano le critiche, in generale anche di troppo. Io vado avanti per la mia strada, so cosa può darmi questa squadra. Io li motivo giorno per giorno, la squadra motiva me per l’intensità con cui si allena“.
“Non sempre dobbiamo giocare come nella prima mezzora contro il Milan. Sapevo che pressarli alti ci avrebbe fatto spendere tantissime energie. Questa è la Serie A: il Cagliari mi è piaciuto anche nel secondo tempo e il terzo gol rossonero stonava con ciò che di buono stavamo facendo in quel momento. Tatticamente la squadra ha fatto il suo“.
“Radunovic? Non ho parlato con Boris, ma sarà lui il titolare. Scuffet sa che si deve tenere pronto“.
“Calendario impegnativo, sì. I ragazzi hanno già avuto delle lezioni importanti, e si deve imparare. Ma a questo punto dovremmo essere già degli scienziati. Però abbiamo tempo“.
“Pereiro? Ha certe qualità e altre no. Non chiudo la porta a nessuno: è un grande giocatore. Mi deve mettere in difficoltà nelle scelte e lui lo sa“.
“Mancosu non sta bene, così come Jankto. Luvumbo è molto affaticato, ha percorso tanti chilometri“.
“Le difficoltà sulla fascia destra? Ho detto a Zappa che ha sbagliato l’intervento sul secondo gol: è un generoso, è migliorato ma ora deve fare uno step in più per giocare in Serie A. Il terzetto difensivo mi sta piacendo e mi dà delle sicurezze, però cerchiamo di evitare le amnesie“.
“Sulla corsia mancina, Augello si è ambientato bene e anche Azzi si sta comportando in maniera soddisfacente. Makoumbou era stremato nel finale di gara contro il Milan: giocatori che mi piacciono perché danno il massimo. Sulemana deve migliorare palla al piede. Conto tanto su Shomurodov“.
“A Firenze andiamo per giocare molto compatti, perché i viola puntano tanto sulle imbucate centrali e su esterni in gamba“.
Da rilevare che, contro la Fiorentina saranno sicuri assenti Mancosu (leggera elongazione ai flessori della coscia sinistra) e Jankto, che sta recuperando da gastroenterite.