PRIMO TEMPO. Ranieri opta per il 3-5-2, riproponendo Makoumbou come play e Shomurodov-Luvumbo in prima linea. La consegna data dal tecnico romano ai suoi sembra chiara dal principio: non lasciar respirare l’Atalanta puntando su aggressività con e senza palla. La coppia d’attacco, inedita dal primo minuto, si cerca e sull’angolano – come prevedibile – vengono riposte le maggiori speranze offensive per la sua verve. Che non viene certo lasciata libera dagli orobici, pronti a raddoppiarlo quando cerca di girarsi. Radunovic dice no a de Ketelaere, che si libera di Dossena–Hatzidiakos e spara di sinistro (12°). Shomurodov, poco dopo, viene pescato in area da Luvumbo e manda out in tuffo. La prova degli ospiti – al netto di qualche sbavatura nei disimpegni – ha l’effetto di “sporcare” l’azione atalantina: anche gli uomini di Gasperini commettono degli errori. Lookman è un cliente scomodissimo, Hatzidiakos soffre parecchio da quella parte. Proprio Lookman colpisce una traversa e nella stessa azione arriva il palo di Zappacosta. Al 33° è proprio il nigeriano a segnare l’1-0, su una brutta gestione dell’azione da parte della difesa cagliaritana. L’Atalanta inizia da quel momento a intensificare gli attacchi contro un Cagliari che cerca di non disunirsi e, soprattutto, di non farsi prendere dal nervosismo: Luvumbo si becca un giallo da frustrazione, per una spinta evitabile. All’intervallo Atalanta avanti, contro gli isolani in evidente difficoltà (e non solo sul versante destro). Ranieri rimescolerà le carte per aggiustare la situazione?

SECONDO TEMPO. Esce Deiola, dentro Zappa proprio per tamponare la citata corsia di destra: il Cagliari passa quindi al 4-4-2. Al 57° i sardi reclamano un rigore su Luvumbo: il gioco prosegue. La spinta orobica del primo tempo viene controllata con maggior successo, però la vecchia volpe Gasperini accentra Lookman provando a colpire ancora. Ranieri mette dentro Viola e Augello per Sulemana e Hatzidiakos (64°), ma arriva il 2-0 nerazzurro al 76°. Zappa e Dossena lasciano a Pasalic il corridoio per battere Radunovic di sinistro. Viola ci prova di rabbia con il mancino: alto. Il subentrato Oristanio colpisce la traversa (82°), un segno. Ma troppo poco, per un Cagliari dai colori sbiaditi che preoccupano.