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Il dramma di Victorino: aveva chiesto un lavoro. Non è stato aiutato

La triste fine dell’ex rossoblù Waldemar Victorino ha radici purtroppo di vecchia data: il campione degli anni ’70 e ’80 ne è stato infine sopraffatto

Gli stadi ricolmi di tifo e passione, il rumore, la gloria, la gente che ti idolatra e ti riconosce per strada. Quando però le luci dei riflettori piano piano si spengono, è lì che bisogna riuscire a costruirsi un’alternativa. Waldemar Victorino, ex centravanti del Cagliari 1982-83, non è stato fortunato in questo. Lui che aveva elevato il Nacional Montevideo sul tetto del mondo grazie ai suoi gol, diventando il nuovo idolo uruguaiano, ha avuto tremende difficoltà per trovare la serenità nel post agonismo. Non si faccia l’errore di pensare che El Piscador abbia ricevuto in dote lauti introiti da quel breve e accecante bagliore sul campo: gli stipendi che circolano ora, a dir poco vergognosi, sono logicamente rimasti una chimera per lui e i suoi contemporanei.

Con la maglia del Cagliari

Victorino aveva 71 anni. Aveva provato in passato a proporre un progetto calcistico in Cile: non è stato nemmeno riconosciuto. Due settimane fa era uscito di casa alla disperata ricerca di un impiego, per sbarcare il lunario e riconquistare quella dignità che ciascun individuo merita di avere. Non ha ricevuto accoglienza. Gli orizzonti della mente umana sono a volte insondabili, imprevedibili. E possono rivelarsi pericolosissimi. Waldemar Victorino si è sentito dimenticato, emarginato, in un mondo che con lui non si è rivelato benevolo. Rievocando le drammatiche righe del foglio ritrovato in una giacca del compianto Agostino Di Bartolomei*, anche l’ex bomber si è probabilmente sentito “chiuso in un buco”. Il vecchio capitano della Roma non aveva problemi economici, ma era stato osteggiato da quello che era stato il suo ambiente e non più preso in considerazione, nonostante la buona volontà e il desiderio di trasmettere ai giovani dei valori sani. Quella maledetta pistola ha armato l’ultimo guizzo di un campione sentitosi ormai inutile. Le ceneri – come da sue volontà – saranno sparse al Gran Parque Central, lo stadio del Nacional Montevideo. Magrissima consolazione. C’è un gran dibattito in queste ore in Uruguay, a livello mediatico, sul malessere di Victorino che lo ha condotto al tragico gesto. Ora, è troppo tardi.

*Capitano della Roma campione d’Italia 1983, si suicidò con un colpo di pistola a 39 anni, dopo essere stato dimenticato dal mondo del calcio e delle istituzioni.

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