Archiviata l’era delle cosiddette “figurine” i rossoblù stanno per chiudere una campagna acquisti con sguardo al futuro
FILOSOFIA. Dimenticate i grandi nomi a fine carriera e gli ingaggi generosi, il nuovo corso del Cagliari guarda al futuro, sia in termini tecnici che economici. Oltre 20 milioni di euro spesi sul mercato, non pochi per gli standard di una neopromossa, ma soprattutto acquisti sotto i trent’anni e con ingaggi contenuti sotto il milione di euro.
E proprio il tetto agli ingaggi è la mossa fondamentale per rendere sostenibile il mantenimento del club nel lungo periodo. La sfortunata retrocessione di due stagioni fa e la crisi del Covid avevano evidenziato la necessità di non accollarsi più a cuor leggero ingaggi da oltre un milione, così come fondamentale sarebbe stata la caccia ai giocatori di prospettiva in grado di portare a casa quelle plusvalenze che nell’era Giulini sono sempre mancate, eccezion fatta per Barella che però se lo sono trovati in casa dalla precedente gestione.
Spese importanti per Prati (5 milioni di euro), Sulemana (4 milioni di euro) e Wieteska (altri 5 milioni di euro), che da soli fanno gran parte della spesa per i cartellini sostenuta dal club questa estate. Sforzi importanti per giocatori di prospettiva e con ingaggi bassi, su cui chiaramente non vi è certezza, ma che rappresentano scommesse che vanno nella direzione di modelli affermati come quelli costruiti negli anni da Sassuolo, Atalanta e Udinese.