L’allenatore del Cagliari ha parlato a La Repubblica. Ecco un breve estratto delle sue parole:
“Ho detto che il Cagliari sarà la mia ultima squadra, ma non ho detto per quanto. Magari resisto vent’anni. Mi sento di chiudere un cerchio. Perché qui è cominciata la mia carriera, era la scommessa della mia vita. Da allora ho il Cagliari dentro”.
“Era l’Isola dei miei ricordi felici e avevo paura di rovinarli. Riva ha detto delle cose, suo figlio ha continuato a mandarmi messaggi, così ho pensato che non dovevo essere egoista. Riva mi ha chiamato anche mentre stavamo entrando nello spogliatoio di Bari: dì ai ragazzi che hanno tutto il nostro popolo con loro”.
“Sono stato apprezzato anche quando non ho vinto, forse perché non mi sono mai tirato indietro. Mi sono sempre comportato bene, non cerco scuse, non corro dietro all’arbitro per dare le colpe a lui. Il risultato è la prima cosa, ma ai giocatori dico: se date tutto accetto qualunque verdetto”.