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Marko Rog, un talento mortificato dalla sfortuna

Il nuovo grave infortunio riportato da Marko Rog proietta in una dimensione pericolosa e scomoda, che acuisce i dubbi sul suo futuro come calciatore professionista e rimarca un conto aperto con la malasorte

Quando Marko Rog è rimasto a terra all’inizio del secondo tempo di Cagliari-Roma Under 19, mercoledì sera, un brivido ha percorso la schiena di tutti i simpatizzanti della squadra rossoblù. La reazione preoccupante del ragazzo, il silenzio calato di colpo sullo stadio Perucca, l’uscita dal campo sulle sue gambe ma con passo incerto e la disperazione ben visibile. Perché il centrocampista croato conosce purtroppo bene certe sensazioni, diremmo fin troppo. E stavolta la malasorte ha deciso di colpirlo sul ginocchio sano, il sinistro, quando il destro era già stato martoriato da un doppio grave infortunio. In serata, ieri, la mazzata.

Rog aveva già faticato terribilmente per ritornare su livelli discreti, non senza intoppi pure muscolari, riacquisendo però coraggio e grinta nei contrasti – dettaglio fondamentale a livello mentale – pur senza toccare la brillantezza dei tempi pre infortunio. Il Cagliari lo ha aspettato, coccolato e così i tifosi. Nella stagione appena cominciata aveva il desiderio di dire finalmente la sua per tornare protagonista, in un centrocampo piuttosto affollato, e far valere quella fame atavica di riscatto. Non andrà così, per ora almeno. Il pensiero è allo stato d’animo di Marko, che sarà logicamente devastato dalle nuvole che si addensano sul suo presente. E pure in ottica futura, visto che questo nuovo incidente fa traballare la sua integrità fisica messa già pesantemente in difficoltà. 28 anni compiuti da pochi giorni, avrebbe fatto volentieri a meno dell’etichetta di giocatore più sfortunato nella storia del Cagliari. L’augurio è che sia adeguatamente sostenuto, anche a livello psicologico, per non mollare.

Ieri chi scrive quest’articolo ha ritrovato una sua bellissima foto risalente ai primi tempi della carriera: con un pallone fatto roteare in una mano e un sorriso pieno, ricco di speranza. Purtroppo, lo sguardo e i tratti del viso sono diventati negli ultimi anni più seri, incupiti, forse per la paura costante di sentirsi sul filo del rasoio. Buona battaglia: ritrovarti in campo sarà una gioia ancora più forte.

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