Il nome dell’attaccante del Leicester gira insistentemente tra i tifosi ma non è nei piani del club sardo
CAPITOLO CHIUSO. I colpi a vuoto di Van der Wiel, Godin, Caceres o Strootman avranno pur insegnato qualcosa. Il presidente Giulini deve dire basta con le figurine e da un anno a questa parte il Cagliari, in effetti, ha deciso di puntare su profili a basso impatto sul monte ingaggi e con un potenziale da coltivare. Andare su Jamie Vardy oggi sarebbe un passo indietro clamoroso e sbagliato.
L’inglese è un nome caldo nelle chat dei tifosi e sui social, ma a 36 anni è reduce da una stagione disastrosa sia a livello personale che di squadra, con il Leicester retrocesso in Championship e quel sogno targato Ranieri ormai rimasto solo nei ricordi. Il bomber di quell’impresa del 2016 non c’è più e per quanto sia romantico pensare a una reunion con sir Claudio, il pragmatismo del nuovo corso rossoblù impone di non cadere in tranelli da Libro Cuore.
Nel frattempo però su Vardy si registra l’interessamento del Como, squadra con un budget importante per la Serie B e sempre in cerca del nome mediatico. La scorsa stagione la filosofia di Fabregas e soci non pagò. Il Cagliari invece ha riconquistato la Serie A coltivando i suoi Obert, Kourfalidis, Luvumbo, puntando su Dossena preso dalla Serie C e su Makoumbou recuperato dal campionato sloveno. Sarebbe bene proseguire su questa via, la stessa che in passato portò a scoprire giocatori come Cossu, Nainggolan, Matri, Acquafresca, Astori o in tempi più recenti Joao Pedro, giusto per dirne alcuni tirati fuori praticamente dal nulla. La Sardegna è un’isola felice, non un cimitero per elefanti.