I sardi ribaltano una gara incredibile
Settantadue ore dopo aver estromesso dai playoff il Venezia, il Cagliari si ripete superando il Parma 3-2 e rimontando da uno svantaggio di 0-2 la gara d’andata della Semifinale. Gara pazzesca alla Unipol Domus per i rossoblù, che avevano iniziato la contesa in modo conservativo al cospetto dei ducali. Che però passavano con Benedyczak, il quale superava Radunovic sul passaggio di Sohm. Colpita a freddo la squadra di Ranieri cerca di riorganizzarsi, ma si espone alle ripartenza degli uomini di Pecchia.
Al 26′ Sohm buca ancora la porta isolana con un giro della palla abbastanza strano. Partita tutta in salita per Nández e compagni in confusione palese e mai pericolosi dalle parti di Buffon, costretto ad essere sostituito per problema al polpaccio all’intervallo da Cichinzola.
Serve ovviamente tutto un altro Cagliari nella ripresa per raddrizzare una situazione fattasi molto difficile dopo i due gol del Parma. Rog e Pavoletti lasciano il posto a Deiola e Luvumbo. È in questo modo che Ranieri cerca di dare una svegliata al proprio undici. Gli spazi sono però chiusi da un’ottima fase difensiva messa ben in atto dagli emiliani. Ma ora il Cagliari, rispetto al primo tempo c’è e (soprattutto) gioca in modo ordinato.
Dentro anche Viola per un Mancosu insolitamente poco incisivo. Luvumbo riapre i giochi con un gran destro volante su assist perfetto di Nández. Il gol è rigenerante e l’entusiasmo sugli spalti è di nuovo acceso come a inizio match. Luvumbo, stasera scatenato, è toccato in area da Mihaila e l’arbitro indica il dischetto dove Lapadula (terzo gol in questi play-off) non sbaglia bersaglio. Panchina del Parma nervosa dopo il 2-2 rosso ai danni di un componente.
Nel finale il Cagliari è scatenato e a 2 minuti dal termine Luvumbo mette in rete il 3-2 con una splendida esecuzione, realizzando una tripletta personale che ribalta una gara a dir poco complicata 45′. Mossa super azzeccata, da parte di Ranieri, l’ingresso dell’angolano. Ora testa a Sabato. Al Tardini basterà anche un pareggio per agguantare la finale, che all’intervallo appariva un miraggio.