
Il Cagliari ha cambiato finalmente volto e ora arrivano i primi frutti del lavoro del mister
ECCOLO. “Ero curioso di vedere se fosse solo una rondine o se fosse primavera”. Così il tecnico Claudio Ranieri nel post gara con la Reggina riferendosi al doppio poker nelle ultime due sfide. Ebbene sì, perché i risultati utili consecutivi salgono a sette e in mezzo a quei quattro pareggi di fila che hanno fatto mugugnare qualcuno ci sono tanti segnali positivi. Un filotto frutto di solidità difensiva e cattiveria agonistica, gioco pragmatico e singoli ritrovati.
Ranieri è al lavoro da due mesi e mezzo e la squadra dimostra di seguirlo come un padre. Più tempo passa e più la squadra gli assomiglia. Cambiano i moduli ma i principi restano intatti, una serie di giocatori riscoperti o rivitalizzati, il carattere in campo che finalmente è quello di una squadra che entra per lottare senza guardare gli avversari dall’alto.
RIMPIANTI. Ma più tempo passa e più aumentano i rimpianti della piazza. Perché le decisioni prese in estate e il tardivo esonero di Liverani pesano come macigni. E non ce ne voglia l’ex tecnico rossoblù, che ha solo avuto la sfortuna di capitare al momento sbagliato in una città in tempesta dopo la retrocessione. Purtroppo l’incompatibilità delle idee di Liverani con la pazienza esaurita dei tifosi e lo stato d’animo di uno spogliatoio a pezzi dopo Venezia si era palesata ben prima di Natale.
Certo, ormai quel che è fatto è fatto, ma alla luce di ciò che la squadra sta tirando fuori soltanto adesso non si può fare a meno di pensare a quel “cosa sarebbe successo se”. Ora c’è da guadagnare il miglior piazzamento per i playoff, ma soprattutto mantenere questa concentrazione. Il miglior Cagliari non è fermabile da nessuna squadra di Serie B, non si può più mollare un centimetro.
