
Lo sloveno è stato mandato in campo nella ripresa della gara contro i marchigiani e nonostante le sbavature si è rivelato un’arma tattica
L’INGRESSO. Qualche scelta sbagliata negli ultimi 25 metri, ma l’ingresso di Nik Prelec contro l’Ascoli ha aiutato il Cagliari a fare breccia nella difesa avversaria. Lo sloveno non sta entusiasmando in zona gol, ma ha già dimostrato di vedere gli spazi in campo come pochi e anche contro i marchigiani si è rivelato un’arma tattica per Ranieri.
Accanto a Lapadula è stato bravo a non pestare mai i piedi al compagno o a Mancosu, ma anzi ha attirato su di se i difensori liberando varchi sia per i compagni di reparto che per le incursioni esterne di Nandez e Zappa sulla destra. Prelec non da punti di riferimento, è un attaccante mobile che agendo da satellite intorno al bomber peruviano costringe i mediani ad abbassarsi e i difensori a seguirlo fuori dalle linee. Ergo abbassa il baricentro avversario, fa muovere i centrali e aiuta a stringere gli esterni di difesa.
L’assenza di gol, finché consentirà ai compagni di farli, non sarà un problema. Intanto la prova di Ascoli potrebbe garantirgli una maglia da titolare contro la Reggina. Ranieri l’ha voluto in squadra e ci crede, buoni motivi per non farsi scoraggiare dall’assenza di reti.
