Vittorio Pusceddu, doppio ex di Cagliari-Genoa, si esprime sul match (e non solo) in esclusiva ai nostri microfoni
VINCERE. “Il Cagliari deve assolutamente vincere contro il Genoa, l’unico risultato a disposizione per avvicinare la possibilità di puntare al secondo posto nel prossimo futuro: ai liguri può andare bene anche un pareggio, sebbene si debba guardare le spalle dalle squadre che inseguono“.
POSSESSO STERILE. “La squadra di Ranieri non segna tanto e ultimamente lo ha fatto solo Lapadula: vero. Però bisogna dire che mancano le reti degli altri giocatori, come quelle dei centrocampisti. Inserimenti che mancano e poche conclusioni? Al giorno d’oggi praticamente tutte le squadre sembra vogliano entrare in porta col pallone. Per me, è l’esito a lunga gittata del possesso palla esasperato del Barcellona di Guardiola, che ha avuto molti seguaci. Anche con la gestione Liverani, questo aspetto era ben presente e purtroppo sono stati persi troppi punti. Ma poi se al possesso prolungato non segue un adeguato sviluppo offensivo, resta fine a sé stesso. Devo dire che non sono rimasto molto convinto dalle scelte operate dalla società riguardo la panchina“.
TATTICA. “Il Cagliari ora sta cercando di recuperare il terreno perduto, ma non è semplice. I tifosi si aspettavano una stagione differente, di sicuro anche la società. Ma ora il tempo stringe. Claudio Ranieri, che ho avuto come allenatore, ha il merito di aver sistemato la fase difensiva che prima rappresentava un punto debole dei rossoblù. Giusto dare tempo al Mister, ma è pure vero che ce n’è poco… Mi aspetto una partita molto tattica, iniziativa ai padroni di casa e Genoa pronto a ripartire“.
DA GENOVA... “Nella mia esperienza al Genoa, durante la stagione 1988-89, non fu semplice trovare spazio. Arrivai in prestito dal Torino, con cui avevo fatto il precampionato. Fui richiesto dai liguri però mi feci espellere alla prima presenza: diedi un pugno al tarantino Roselli e mi diedero due giornate. Da lì alla fine del campionato disputai solo un altro incontro. Ma era una squadra fortissima, che già nel girone d’andata fece capire che sarebbe stata promossa in Serie A. Poi andai a Verona, in cui disputai due stagioni bellissime e riuscii a dimostrare il mio valore. Mi tolsi tante soddisfazioni, però scendemmo in B“.
… A CAGLIARI. “Mi cercò il Milan di Sacchi, ma rifiutai per la promessa fatta al club scaligero di aiutarlo a risalire subito – fatto che accadde – e perché sapevo che in rossonero avrei trovato Maldini ed Evani sulla fascia sinistra: ai soldi ho sempre messo davanti la possibilità di giocare. Per questo non ho rimpianti. A Verona sono stato benissimo… Poi arrivò il Napoli con Ranieri e lo scambio nel ’92 tra il sottoscritto e Fonseca. Così tornai a Cagliari“.
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Vittorio Pusceddu è nato a Buggerru (CA) nel 1964. Terzino-centrocampista di fascia sinistra, dotato di un mancino esplosivo, è un prodotto del vivaio del Cagliari. Dopo gli esordi in rossoblù ha iniziato un lungo giro per l’Italia – Torino, Ascoli, Genoa, Verona, Napoli – prima di tornare a casa nell’estate 1992, in seguito allo scambio con il Napoli per Fonseca (e conguaglio miliardario). Con i sardi ha vissuto momenti esaltanti, contribuendo al 6° posto del ’93 con la qualificazione UEFA e la successiva cavalcata conclusa in semifinale. Ha chiuso la carriera con le maglie di Fiorentina (vincendo la Supercoppa Italia 1996 proprio con Ranieri), Empoli e nuovamente Torino. Ha guidato il Tavolara in Serie D, la Primavera del Cagliari e oggi ricopre il ruolo di selezionatore della Nazionale sarda.
