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Penna in Trasferta – Laffranchi: “Cagliari e Brescia sorprese… invertite”

Il giornalista di TifoBrescia Nicola Laffranchi è l’ospite della nuova puntata di Penna in Trasferta, in cui chiediamo a un collega “avversario” di presentare Cagliari-Brescia

L’andamento di Cagliari e Brescia in questa parte iniziale di campionato ti sorprende o lo attendevi?

L’andamento di Cagliari e Brescia mi ha sorpreso in maniera invertita: mi aspettavo una grande partenza da parte della formazione sarda che sulla carta era e resta una delle favorite alla promozione, non mi aspettavo che le rondinelle riuscissero a conquistare 16 punti nelle prime otto giornate“.

Parliamo di panchine: Liverani contro Clotet, come reputi la loro incidenza fino a questo momento sulle fortune delle squadre?

Tra i due tecnici credo che quello che sia riuscito ad incidere di più fino ad ora sia stato Pep Clotet, probabilmente aiutato dal fatto di conoscere già l’ambiente visto che guidò il Brescia dalla zona playout ai playoff nel 2021. In diverse occasioni si è dimostrato molto coraggioso inserendo dei giovani con poca esperienza in momenti cruciali. Reputo Fabio Liverani un allenatore molto bravo e di livello per la categoria e sono quindi convinto che, se la società avrà la pazienza necessaria, riuscirà a condurre il Cagliari verso l’obiettivo“.

Cagliari e Brescia, oltre ai possibili pronostici “sulla carta”, sono davvero attrezzate per recitare un ruolo da protagonista in cadetteria?

Il Cagliari credo proprio di sì. Nonostante la partenza non brillante ha tutto il necessario per risalire la classifica. Inoltre non c’è ancora un vero e proprio padrone del torneo e credo che alcune delle squadre che al momento occupano le prime posizioni caleranno sotto l’aspetto del rendimento. Il Brescia ha avuto il vantaggio di partite a “fari spenti” e centrando 5 vittorie in 8 partite si è guadagnato del credito per poter lavorare con maggiore calma e serenità. È ancora presto per capire bene i valori di questo campionato ma le rondinelle secondo me si giocheranno l’accesso ai playoff“.

Secondo te quale potrà essere il tema della gara all’Unipol Domus?

Entrambe le squadre vogliono rilanciarsi visto che nelle ultime due partite hanno raccolto solamente un punto. Credo che il Cagliari, spinto dalla voglia di tornare a vincere in casa dopo due passaggi a vuoto, partirà subito forte aggredendo l’avversario e cercherà di fare la partita. L’aggressività e il pressing alto sono caratteristiche anche del Brescia, ma bisognerà valutare due aspetti: capire se le rondinelle si aspettano una partenza determinata da parte dei rossoblù e soprattutto vedere se hanno eliminato le scorie, ancora presenti sabato scorso contro il Cittadella, del pesante ko rimediato a Bari“.

Un protagonista positivo e uno che non ha mantenuto le attese finora, per entrambe le squadre.

Per il Cagliari il protagonista in positivo è sicuramente Mancosu, che tra l’altro era stato a un passo dal Brescia prima di optare per il ritorno in Sardegna. La delusione al momento è Gianluca Lapadula: mi aspettavo maggiore incisività. Per il Brescia la sorpresa è senza ombra di dubbio Nicolas Galazzi che, all’esordio nella categoria, ha dimostrato di saperci stare alla grande. Chi non ha mantenuto le aspettative al momento è Davide Adorni: a Cittadella era un leader, a Brescia sta ancora faticando ad imporsi e pensavo potesse guidare meglio il giovane Andrea Papetti vista l’assenza di Andrea Cistana“.

Avrà luogo il ritorno di Massimo Cellino nella piazza che lo ha visto più longevo presidente della storia: qual è il termometro dell’ambiente bresciano nei confronti suoi e della sua gestione?

Io sono dell’idea che Massimo Cellino sia uno che ti piace o non ti piace: non c’è una via di mezzo. Proprio per questo la piazza è divisa sulla sua gestione. Una parte dei tifosi reputa buono il suo operato, l’altra invece chiede maggiore rispetto per alcune scelte. A livello finanziario credo che non gli si possa dire nulla, a livello di gestione dello spogliatoio, con scelte a volte impulsive, potrebbe fare meglio. A livello di infrastrutture in questi cinque anni ha fatto molto: il centro sportivo, due store, il nuovo pullman della squadra. Personalmente credo che sia uno degli ultimi presidenti rimasti che capiscono di calcio e valuto i suoi cinque anni di presidenza con un 6,5“.

 

 

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