Il talento bergamasco, passato dall’Atalanta al Torino nel 2015, non convinse mai del tutto l’allora tecnico granata che lo riprese più volte per la discontinuità di rendimento
“Sono tre mesi che gli dico che deve tirare fuori le palle se le ha. È l’unico bergamasco che conosco che non ha la cattiveria. È un centrocampista di grande qualità, ma non ha il fuoco negli occhi. È una cosa che gli ripeterò finché non la capirà. Spero per lui e per noi che la capisca presto”. Parole e musica di Sinisa Mihajlovic, che nel settembre 2016, da tecnico del Torino, cercò di spronare più volte Daniele Baselli, quello che ora è diventato il nuovo centrocampista del Cagliari.
Al tecnico serbo non andava giù l’approccio ‘molle’ che il giocatore proponeva in diverse gare. E di certo non glielo mandava a dire. Sembrava quasi scomparire nei momenti in cui c’era da mostrare maggiore responsabilità, forse l’ultimo e più importante ingrediente per fare il definitivo salto di qualità. Baselli ha avuto diversi infortuni che certamente hanno rallentato la sua ‘esplosione’.
La sua stagione 2021/2022 al Torino è da dimenticare: mai partito titolare, sei gare da subentrato, undici volte in panchina, cinque non convocato, 144 minuti giocati in totale.
Quella di Cagliari dunque, alle soglie dei 30 anni (li compirà a marzo), potrebbe essere davvero l’ultima occasione per dimostrare tutto il suo innegabile valore.