Il centrocampista di San Gavino Monreale sta prendendo maggiore fiducia grazie anche al nuovo “abito” tattico disegnato per lui da Semplici
“Una vita da mediano, a recuperar palloni. Nato senza piedi buoni, ma lavorare sui polmoni“, così cantava Luciano Ligabue nella sua celeberrima canzone.
Alessandro Deiola può ben dire di aver faticato tanto nella sua carriera. A soli 25 anni ha già “vissuto” tre rientri anticipati dai altrettanti prestiti, perchè la squadra, la sua squadra, aveva bisogno di lui.
E i momenti di difficoltà sembrano proprio esaltarlo. Già era accaduto nel finale della stagione 2017/2018, la squadra di Diego Lopez con grande fatica si guadagnava la salvezza punto dopo punto.
Lo stesso tecnico uruguaiano si è spesso affidato al buon Alessandro, venendo ripagato con buone prestazioni. Tanta quantità, soprattutto tanto lavoro “oscuro” che giovava tantissimo alla zona nevralgica del campo.
Il tutto si sta ripretendo anche in questo finale di campionato. Vista la carenza di elementi a centrocampo, e la totale assenza di un play maker di ruolo, Leonardo Semplici gli ha disegnato un nuovo abito tattico.
Posizione centrale, mediano vecchio stampo, se preferite. Portatore d’acqua al servizio della squadra, che tira legnate quando e dove serve.
E’ vero, Deiola non avrà piedi raffinati, o visione geometrica di gioco, ma durante la gara contro la Roma è emerso il suo grande spirito di abnegazione, la voglia di non mollare mai e di correre fino alla fine.
Come diceva Ligabue “dopo anni di fatica e botte” non vincerà i Mondiali, ma potrà raccogliere soddisfazioni con il Cagliari, la sua Nazionale.