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IL DRIBBLING DI MARIO FRONGIA. Cagliari: tre punti di platino

Terza vittoria di fila, aggancio al Benevento e al Torino a quota 31. La corsa per non retrocedere è apertissima. I rossoblù giocano un match non perfetto ma vincente  

Una vittoria che premia umiltà e organizzazione. Il Cagliari inchioda 3-2 la Roma e vede la linea di galleggiamento. I rossoblù si issano a quota 31, gradino che vale sempre il diciottesimo posto, ma alla pari con Benevento e Torino, che però ha una gara in meno che recupererà il 18 maggio con la Lazio. A oggi il Benevento è in vantaggio avendo battuto i rossoblù e pareggiato con i granata. Ma la questione ha poco senso: c’è da completare i faccia a faccia. Intanto, la squadra di Pippo Inzaghi è stata sconfitta dall’Udinese. Mentre il Toro ospita domani il Napoli. La sconfitta dello Spezia (punti 33) con il Genoa (36) e il pari della Fiorentina  (34) con la Juventus completa il quadro. Ma la corsa prosegue. E il Cagliari deve proseguire a farla su se stesso. Il successo contro Spinazzola e soci è stato concepito e coordinato in settimana dal tandem Semplici-Capozucca. Nelle scelte c’è finalmente solo la loro mano. Zappa, Duncan, Rugani e Asamoah a riposo, ad esempio. Fiducia ben ripagata, su Carboni. Dettagli? Per niente. E anche la diga posta a difendere prima il 3-1 e poi il 3-2, forse non è stata sinonimo di calcio spettacolo. Ma ha pagato. Il cerchio e gli abbracci a metà campo siglano un gruppo che si è fatto carico delle proprie responsabilità. Era ora. Adesso, testa al Napoli.

PARTENZA PERFETTA, POI… Leonardo Semplici accontenta la gran parte dei tifosi: Pavoletti in coppia con Simeone. Joào Pedro? Trequartista. Ovvero, 4-3-1-2, modulo della casa da sempre. La scelta, almeno nel primo tempo, paga. Anzi, JP10 pare più vivo. Paulo Fonseca risponde con i big in panca: il match di Europa League, giovedì all’Old Trafford contro il Manchester United, orienta decisamente la formazione. D’altronde, la Roma vede lontani i posti nobili per la Champions. Ma non per questo andava data in gita. Quattro minuti e il Cagliari è avanti: segna dal limite dell’area piccola Lykogiannis, gli basta soffiare e lo aiuta una leggera deviazione di tacco di JP10. Ma i tre quarti di applausi vanno a Nàndez, autore di una serpentina su Diawara in area con assist all’indietro. La Roma, da Villar a Santon, dorme. Meglio così.

Per il terzino greco terza marcatura in A. Poi, i giallorossi (in bianco alla Sardegna Arena) prendono in mano la gara. Il Cagliari abbassa il baricentro e perde il pallino: 77 per cento di possesso palla per la Roma. Male. Anche perché al 26’ uno scatenato Carles Perez pareggia, palo e tap in vincente. Tra i migliori Vicario, Nàndez, Carboni, Marin e JP10: Per il resto, poco brillanti Ceppitelli e Deiola. Poco, anche se mal serviti, da Pavoletti e Simeone. In questi casi, si spiega con il vantaggio giunto troppo presto l’esitazione successiva della squadra, vicina parente di quella che ha perso 18 partite era stata presentata dalla società pronta per andare tra le prime dieci e invece lotta per non retrocedere. Ma va dato atto alla superiore qualità tecnica della Roma, non a caso unica italiana sopravvissuta in Europa. Capace di essere a dicembre terza in classifica a -7 dal Milan capolista: se adesso è settima con 56 punti a -23 dall’Inter, anche sul Tevere sponda giallorossa qualche problemino non manca.

LA FORZA DEL GRUPPO. Si riparte. Irrati mostra il giallo a Marin, non ci sarà alla prossima, il 2 maggio al “Maradona” con Insigne e compagni. Pochi minuti ed ecco la sassata di destro del rumeno, terzo gol in stagione. Gran gol, 2-1. Il Cagliari merita il vantaggio, ha testa e gambe da squadra. A seguire, spunta il re di Ipatinga: Joào batte di testa Pau Lopez su corner di Marin. Il sesto gol in carriera alla Roma del numero 10 vale il quindicesimo centro in campionato: la performance di Kakà è raggiunta. Ed è record: Joào, con l’ex Milan, è il miglior realizzatore brasiliano in A per due stagioni di fila con almeno 15 reti. L’anno scorso JP è salito a quota 18. Molto bene. Ma dal doppio vantaggio in 7’ alla doccia gelata: Fazio accorcia battendo Godin nello stacco aereo: 3-2. Poi, il carattere e la solidità. Più organizzazione e sofferenza, sempre da squadra. I 9 punti in tre gare sono un tesoro.

NOTARELLA. Anche Pereiro sgambettato, per la seconda volta, dal Covid. Con Cragno ancora in quarantena, un altro ko last minute. “Abbiamo temuto altri contagi” ha detto nel post gara Semplici. Brivido. Voltiamo pagina. Il successo è mentale e collettivo. Anche lo squalificato Nainggolan, in tribuna quasi irriconoscibile tra felpa con cappuccio e mascherina, ha applaudito.

 

 

 

 

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