La squadra di Riva e Scopigno strappa il successo alla Roma, grazie a una staffilata del bomber: non senza qualche polemica arbitrale per un gol fantasma. A voi uno dei contenuti esclusivi del nostro Magazine in occasione di Cagliari-Roma. Torniamo indietro al 1972
MARZO ’72. Il Cagliari si regala un nuovo sogno d’alta classifica, dopo i fasti dello scudetto ’70 e il grave infortunio di Riva al Prater, che spazzò via ogni velleità di conferma. Nella stagione 1971-72 i sardi ritornano in auge, grazie alla vena di Rombo di Tuono, fronteggiando con rinnovata forza gli avversari sull’asse Milano-Torino. Risultato dopo risultato, si arriva al 26 marzo 1972. Gli uomini di Scopigno ospitano la Roma al Sant’Elia e, appena due settimane dopo il polverone Rivera-Michelotti per Cagliari-Milan, un altro arbitro finisce nell’occhio del ciclone. Si tratta del signor Monti di Ancona.
IL FATTACCIO. Padroni di casa in vantaggio al 14° minuto grazie a Gigi Riva. Punizione dal limite: Brugnera tocca il pallone al bomber, che sfodera una bordata mancina a mezz’altezza e infila Ginulfi. Sfera in rete sotto la traversa. Al 27°, la Roma recrimina per un classico caso di “gol fantasma”: la palla balla nell’area del Cagliari, Pellegrini spedisce verso la porta ma Niccolai in tuffo la manda sul palo. Sul rimbalzo Brugnera la spara all’insù, colpendo la parte interna della traversa, l’azione sfuma. La palla è entrata?
POLEMICHE. L’arbitro Monti sembra sicuro di no, il gioco prosegue. Ma, secondo le cronache dell’epoca, il direttore di gara sarebbe sembrato come divorato dal dubbio da lì in poi e avrebbe portato avanti la gara con decisioni <<cervellotiche e infelici>>. A fine gara, le rimostranze del giallorosso Petrelli (“Per me la palla era entrata. Poi, ho visto il guardalinee sbandierare. Qualcosa avrà visto per forza!”), mentre Scopigno si accontenta sornione (“Anche giocando male, metterei la firma per i due punti: sempre”). Il Cagliari sciuperà nelle ultime giornate le chance di scudetto, chiudendo al 4° posto.