A un mese dal suo arrivo nell’isola il calciatore ghanese non si è ancora visto in campo e ci si interroga sulla bontà dell’operazione
ATTESA. Nel mercato di gennaio, soprattutto quando si è in difficoltà, è buona norma affidarsi a giocatori pronti a gettarsi subito nella mischia. L’acquisto di Kwadwo Asamoah aveva destato più di qualche perplessità da questo punto di vista, soprattutto per l’assenza prolungata dal terreno di gioco che si protraeva da dicembre 2019. Un’eternità per un professionista, cosa che non metteva in dubbio la necessità di un periodo importante di rodaggio. Ora però è da circa un mese che l’ex Inter e Juve si allena ad Asseminello, ma di lui in partite ufficiali non c’è traccia se non in panchina.
PUNTI DI DOMANDA. Gli interrogativi su questa operazione di mercato si fanno più ampi se si pensa al fatto che un tecnico in una situazione disperata come Di Francesco non abbia nemmeno provato a giocarsi la carta Asamoah. Nemmeno contro l’Atalanta, con un Lykogiannis reduce da una contusione al ginocchio, il mister se l’è sentita di mandarlo in campo, così come non lo ha fatto mai nemmeno a gara in corso. Insomma già questo basta per suonare come un campanello d’allarme.
NUOVO CORSO. Sarà il mister Leonardo Semplici a dirci se il Cagliari c’ha visto lungo o se si tratta dell’ennesima figurina dal passato glorioso ma destinata a non lasciare il segno nell’isola. Asamoah serve ora, sta finendo febbraio e i rossoblù non hanno più tempo. Con il nuovo tecnico potrebbe essere una risorsa preziosissima e ha tutto il potenziale per essere una carta vincente per la rimonta in classifica. Resta comunque di dubbio spessore un’operazione di mercato che rischia di essere utile alla causa fuori tempo massimo. L’ultima parola come sempre spetta al campo.
