La squadra rossoblù non ha più vinto dalla gara interna contro la Samp. Stanchezza fisica in primis, ma anche strategie discutibili nella scorsa finestra di mercato
Benedetta sosta natalizia! Probabilmente mai come in questo periodo questa affermazione ben si adatta alla situazione del Cagliari Calcio.
La squadra rossoblù vi è giunta in pericoloso debito di ossigeno, tanti, forse troppi giocatori esausti. Ergo, ultima vittoria data 7 novembre contro la Sampdoria, ottenuta anch’essa con grande fatica ed un avversario ridotto in dieci uomini.
La classifica dice quattordicesimo posto a sole quattro lunghezze dal terz’ultimo posto e di fronte un mese di gennaio con ben sei partite e con avversari decisamente tosti. Ragione in più affinchè la società si muova in maniera decisa, sollecita, e naturalmente efficace, nel calciomercato.
Considerando anche il pericolo latente del Covid-19, si dovrà necessariamente fare qualcosa. La rosa è corta nel settore nevralgico del campo e fin troppo lunga in quello avanzato. Nella scorsa finestra estiva si è perso tanto, tantissimo tempo nel tentativo di riportare Radja Nainggolan in Sardegna e questo, con tutta probabilità, ha tolto la possibilità di puntellare a dovere il gruppo.
Ai nastri di partenza si è presentata una squadra con ottime individualità, il grande colpo rappresentato da Godin, qualche giovane in rampa di lancio, ma anche con poche, pochissime alternative.
A centrocampo i soli Oliva e Caligara non hanno potuto offrire garanzie di supporto ai vari Rog, Nandez, e l’esordiente Marin, quest’ultimo pagato la bella cifra di circa dieci milioni di euro ed a cui va riconosciuto un fisiologico periodo di ambientamento al calcio nostrano.
In attacco si è creato una sorta di “dualismo” tra Pavoletti e Cerri. La realtà palesa che uno è sicuramente di troppo, specie in considerazione che il livornese rivendicherà di certo maggiore spazio.
Nel reparto arretrato, appurato il definitivo “ritorno” tra le gerarchie di Ceppitelli, lo spazio per Klavan e soprattutto dello “scomparso” Pisacane, si è ulteriormente ridotto. Alla società ed al ds Carta la parola.