Il Fatto Quotidiano ricorda il primo incontro tra Gigi Riva e Fabrizio De André, dopo un Sampdoria-Cagliari del 1969. L’inizio di una lunga ed inaspettata amicizia, tra personalità profonde
PAREGGIO. Il Cagliari era reduce dal secondo posto in Serie A, miglior risultato della sua storia calcistica. L’ingresso nell’élite del calcio italiano era stato così timbrato, sulla spinta delle reti del cannoniere della Nazionale Gigi Riva. Il bomber, in occasione di un Sampdoria-Cagliari disputata a Marassi il 24 settembre 1969, non riuscì a trovare la via della rete: finì 0-0. I sardi in quell’annata si giocavano tanto, anche se nessuno avrebbe immaginato il successivo 12 aprile…
INCONTRO. Dopo la partita, Riva era abbastanza contrariato. Ormai il gol da lui – e quasi glielo si pretendeva – era atteso in modo spasmodico. Perché come aveva dichiarato alla Rai, “il gol è ciò che ti fa passare bene la settimana successiva“: mica sciocchezze, signore e signori. Non restava che consolarsi in altro modo, quel giorno. A fine gara, l’amico Beppe Ferrero gli propose un incontro inusuale. Lo portò a conoscere il cantautore genovese Fabrizio De André, dei cui dischi Riva era appassionato. Ci volle un bel po’ a rompere il ghiaccio, tra personalità taciturne e profonde. Sigarette e whisky contribuirono all’inizio, quella sera, di un’amicizia inattesa e forte che si concluse solo con la prematura scomparsa dell’artista nel 1999.