Per il giocatore classe 1984 non c’erano più i presupposti per proseguire: risolto consensualmente il contratto che lo legava all’Ascoli
La sua abnegazione difficilmente verrà dimenticata. Ovunque è stato si è fatto sempre benvolere per la grande caparbietà. Simone Padoin dice addio al calcio giocato, e lo fa interrompendo anticipatamente il contratto che lo legava alla sua attuale squadra, l’Ascoli, con una risoluzione consensuale.
“Ho detto addio al calcio giocato, non c’erano più i presupposti per continuare la mia carriera con serenità”, spiega l’ex di Atalanta, Juventus e Cagliari su gianclucadimarzio.com, “adesso sono tornato a casa, ho aperto una palestra insieme a mia moglie e cerco di aiutarla nel portarla avanti. Per adesso mi concentro sulla famiglia, ho deciso di smettere perché immaginavo che un nuovo lockdown mi avrebbe tenuto lontano dai miei bambini per troppo tempo. Era una scelta alla quale mi ero preparato: quando hai 36 anni e giochi a calcio, cominci a mettere in conto che, da un momento all’altro, potresti ritrovarti costretto a fare un passo indietro. Il mio obiettivo è quello di entrare a far parte di un Settore giovanile, credo che sia il contesto ideale per uno come me. Dal Vicenza alla Juventus, se sono arrivato in alto lo devo al carattere, alla passione, alla diligenza e alla professionalità che mi hanno accompagnato nel mio mestiere. Se uno vuole fermamente qualcosa, alla fine riesce a raggiungerla. Ed è questo che devono capire i talenti di oggi. Allenare nel Settore giovanile dell’Atalanta sarebbe il top. Già vent’anni fa, quando ci giocavo io, funzionava tutto alla perfezione. Ancora oggi Gasperini raccoglie i frutti di un lavoro strepitoso”.