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FIGC – Le importanti novità sul protocollo di serie A: sì ai test rapidi

Sono state redatte nella serata di ieri le modifiche ai protocolli sanitari. Sono principalmente quattro i punti chiave

Ecco i testi stilati dalla Federazione a seguito delle modifiche dei protocolli vigenti dal tema “Aggiornamento dei protocolli allenamenti e gare per le squadre di calcio professionistiche, la Serie A Femminile e gli arbitri per la stagione 2020/2021″:

1 – TEST ANTIGENICI RAPIDI

In alternativa ai tradizionali tamponi molecolari PCR, possono essere utilizzati anche i Test antigenici (quantitativi con immunofluorescenza) – cosiddetto Test rapido -, sia per i test di routine previsti entro le 48 ore antecedenti la disputa della gara, sia per quelli richiesti nel giorno partita per i Gruppi Squadra con positività documentate, nonché nel monitoraggio con tamponi ogni 48 ore, previsto dal protocollo in caso di isolamento fiduciario. Si richiama che, in ogni caso, le modalità di raccolta del campione (tampone rino-faringeo) e di refertazione dei risultati del Test rapido restano quelli già previsti per i test molecolari PCR. Naturalmente, laddove il Test antigenico rapido dia esito positivo conclamato, l’atleta dovrà essere considerato un “contagio”, andrà posto in isolamento/quarantena e non potrà essere schierato in campo. Tale provvedimento dovrà essere adottato anche nel caso di un Test antigenico debolmente positivo, a meno di una conferma di “negatività” ottenuta con Test molecolare classico PCR, ottenuta almeno 4 ore prima dall’inizio della partita. Si ricorda, infine, che l’approvvigionamento dei test per le persone interessate “non deve minimamente impattare sulla disponibilità del reagentario da dedicarsi in maniera assoluta ai bisogni sanitari del Paese”, e si intende esclusivamente a carico delle singole Società.

2 – GESTIONE DEI CASI DI ACCERTATA POSITIVITA’

Il proseguimento degli allenamenti per tutto il Gruppo Squadra è soggetto all’esecuzione di Test molecolari o antigenici quantitativi, come sopra indicato, ogni 48h per tutto il periodo di isolamento (vedi capitolo seguente Isolamento e Quarantena), oltre ad esami sierologici da effettuarsi la prima volta all’accertata positività e da ripetersi dopo dieci giorni, o secondo periodicità o ulteriori indicazioni delle Autorità sanitarie competenti. Il Gruppo Squadra è comunque posto in isolamento fiduciario e nessun componente potrà avere contatti esterni. Per lo svolgimento delle gare, invece, si richiama quanto previsto dalla circolare del Ministero della Salute del 18 giugno 2020, tuttora valida, che prevede – unitamente all’isolamento del soggetto interessato – l’esecuzione per tutto il Gruppo Squadra dei test per la ricerca del virus SARS-CoV-2 (anche con Test antigenico rapido) il giorno della gara programmata a seguito dell’accertamento del caso di positività, in modo da ottenere i risultati dell’ultimo tampone entro 4 ore per consentire l’accesso allo stadio e la disputa della partita solo ai soggetti risultati negativi al test. Al termine della gara, tutto il Gruppo Squadra che ha avuto contatti stretti con il caso confermato riprende il periodo di quarantena fino al termine previsto.

3 – ISOLAMENTO E QUARANTENA

La circolare chiarisce quanto segue:
– L’isolamento dei casi di documentata infezione da SARS-CoV-2 si riferisce alla separazione delle persone infette dal resto della comunità per la durata del periodo di contagiosità, in ambiente e condizioni tali da prevenire la trasmissione dell’infezione.

– La quarantena, invece, si riferisce alla restrizione dei movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione, ma che potrebbero essere state esposte ad un agente infettivo o ad una malattia contagiosa, con l’obiettivo di monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi.

– Casi positivi asintomatici
Le persone asintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test).

– Casi positivi sintomatici
Le persone sintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test).

– Casi positivi a lungo termine
Le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare per SARSCoV-2, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Questo criterio potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato).

– Contatti stretti asintomatici
I contatti stretti di casi con infezione da SARS-CoV-2 confermati e identificati dalle autorità sanitarie, devono osservare: un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso; oppure un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno.

Nella circolare si raccomanda altresì di: eseguire il test molecolare a fine quarantena a tutte le persone che vivono o entrano in contatto regolarmente con soggetti fragili e/o a rischio di complicanze; prevedere accessi al test differenziati per i bambini; non prevedere quarantena né l’esecuzione di test diagnostici nei contatti stretti di contatti stretti di caso (ovvero non vi sia stato nessun contatto diretto con il caso confermato), a meno che il contatto stretto del caso non risulti successivamente positivo ad eventuali test diagnostici o nel caso in cui, in base al giudizio delle autorità sanitarie, si renda opportuno uno screening di comunità; promuovere l’uso della App Immuni per supportare le attività di contact tracing.

4 – RIPRESA DEGLI ALLENAMENTI/GARE PER I SOGGETTI POSTIVI AL COVID

In riferimento a quanto previsto dai “protocolli allenamenti” per le Squadre Professionistiche e la Serie A femminile in merito alla ripresa graduale dell’attività post guarigione da infezione da SARS-CoV-2 3 , si precisa che la gradualità di ritorno dell’atleta agli allenamenti/competizioni dovrà essere valutata dal Responsabile Sanitario del club in relazione al quadro clinico di riferimento (decorso della malattia, test di laboratorio, risultati degli accertamenti previsti per il rilascio della nuova certificazione di idoneità agonistica), e al contesto e alla durata dell’interruzione dell’attività dovuta alla malattia.

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