Nel question time al Senato, il ministro dello Sport ha chiuso alla possibilità di un riempimento seppure parziale degli impianti entro il termine del campionato in corso
Niente da fare. Pur confermando che il tema è sentito, i tifosi allo stadio non ci torneranno prima di settembre. A confermarlo è stato il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, che nel question time di oggi al Senato ha risposto sul tema.
“L’emergenza sanitaria ci ha costretto a bloccare tutto, poi con gradualità siamo riusciti a ripartire”, spiega Spadafora, “la prudenza ci ha consentito di ripartire, riprendendo alla fine anche le competizioni. Oggi, confrontandomi col ministro della Salute e col Comitato tecnico scientifico, si conviene proseguire su questa linea di prudenza che ci ha consentito di riaprire le attività sportive e, semmai, prepararci in maniera forte affinché a settembre ci siano davvero tutte le condizioni per poter riaprire gli stadi e permettere a decine di migliaia di tifosi di assistere alle competizioni sportive. È vero che negli stadi ci sarebbero le condizioni per permettere a un numero limitato di tifosi di entrare, ma il pericolo sarebbe quello di consentire a un flusso di 10-12 mila persone di andare tutte allo stesso posto. Bisognerebbe capire come gestire subito questo flusso: mancando ormai poco più di due settimane alla fine del campionato oggi, insieme alla Federazione e alle Leghe, sarebbe difficile da organizzare. Il mio impegno è quello di attuare questo piano nel prossimo mese di settembre“.