I parametri (e la loro applicazione) che verranno presi in considerazione in caso di chiusura anticipata del campionato
È l’eventualità che nessuno si augura, ma è pur sempre un’eventualità. Il famoso algoritmo creato dalla Figc è stato svelato da Sportitalia. Di cosa si tratta? In pratica, se il campionato dovesse subire uno stop definitivo nella sciagurata ipotesi di una nuova emergenza virus, ci saranno dei parametri che stabiliranno la classifica finale del campionato di Serie A.
La Figc ha individuato tre criteri che andranno a costituire il modello matematico: a) punti in classifica conquistati in gare valide; b) media punti (rapporto tra punti conquistati e gare giocate); c) indice di redditività delle reti (rapporto tra reti segnate e punti conquistati). Non tutti e tre, però, sono valutati allo stesso modo: i punti conquistati concretamente “pesano” infatti al 100%, mentre la media punti è ponderata al 90%. E la redditività delle reti è in sostanza un correttivo, che pesa per il 10% nella formula finale.
In sostanza, si tratta di una sommatoria dei punti effettivamente conquistati, più la proiezione dei punti (che somma le restanti gare in casa più le restanti gare in trasferta, in entrambi i casi moltiplicate per la media punti e poi valutate al 90%), più la proiezione dei punti sulla base della redditività delle reti (la media dei gol segnati nel campionato più la differenza reti del club interessato, ponderate al 10%).
Una ulteriore condizione, è al momento oggetto di valutazione (se ne discuterà negli incontri di questi giorni e poi nel Consiglio Federale dell’8 giugno): l’algoritmo potrebbe essere applicato solo nel caso che si giochino almeno tre partite dopo la ripresa del campionato. Per la Serie A (ci si augura) non dovrebbe essere un problema, per la Serie B è in corso di svolgimento l’assemblea che deciderà sulla ripartenza, mentre per la Serie C (ove questa condizione fosse confermata) l’algoritmo così disegnato non sarebbe applicabile se il campionato non ripartirà.