L’avvocato del massimo organismo mondiale del calcio fa chiarezza su alcuni aspetti regolamentari che si proporranno alla ripresa dell’attività
Fioccano gli interrogativi, in attesa della ripartenza. In un’intervista a Il Mattino, però, l’avvocato Michele Colucci, esperto di diritto sportivo e membro della commissione Fifa sulle controversie di club e tesserati, prova a fare un po’ di chiarezza.
“Un calciatore può rifiutarsi di riprendere la preparazione per timore di essere contagiato? No”, spiega Colucci, “un calciatore può esternare i propri timori ma non può rifiutarsi in presenza di un protocollo sanitario che consente al dipendente di lavorare in sicurezza. Se i colleghi di lavoro iniziano l’attività, seguendo il protocollo, il singolo può chiedere la verifica delle misure in atto ma non può rifiutarsi. Discorso che vale anche per chi, attualmente all’estero, non intenda rientrare”.