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Coronavirus. tre contagi ma nessuna vittima in Sardegna. Italia: 333 decessi

Per la prima volta dal 16 marzo in tutto il territorio nazionale le persone in terapia intensiva scendono sotto le 2.000 dimezzate rispetto al 3 aprile

Il presidente della Regione Christian Solinas, secondi dati in suo possesso, si era augurato a dopodomani mercoledì 29 aprile, zero contagi. Oggi quelli nuovi sono 3 e ci si augura siano gli ultimi. Totale salito a 1.283, con gli ultimi rilevati a nell’Area Metropolitana di Cagliari, nel Sud Sardegna e nel Sassarese. Va comunque ricordato, ad onor di cronaca, che  il numero di test è di gran lunga inferiore a quelli effettuati nelle ultime settimane. Altre 10 le persone guarite nelle ultime 24 ore, uno in meno in terapia intensiva (ieri erano 20). I positivi sono 776 (-7). 

ITALIA. Dopo il numero inferiore registrato ieri (260) è tornano a salire il numero delle vittime: 333 alle 18, secondo quanto reso noto dalla Protezione Civile, per un totale di 26.697 persone che hanno perso la vita, nel bollettino quotidiano. Gli attualmente malati hanno un benaugurante -290, mentre risulta più alto il rapporto di casi positivi rispetto al numero di tamponi eseguiti, per la verità pochi. Ma per la prima volta dal 16 marzo le persone in terapia intensiva scendono sotto le 2.000, e si sono dimezzate rispetto al 3 aprile, il picco più alto di posti letto occupati (4.068). In terapia intensiva si trovano oggi 1.956 persone, 53 meno di ieri. Sono ancora ricoverate con sintomi 20.353 persone, 1.019 meno di ieri. In isolamento domiciliare 83.504 persone (+782 rispetto a ieri). I guariti raggiungono quota 66.624, per un aumento in 24 ore di 1.696 unità (ieri erano state dichiarate guarite 1.808 persone).

FASE 2 CONGIUNTI. Chi si potrà incontrare dopo quasi due mesi all’interno di una casa?  “Da lunedi prossimo – recita il nuovo decreto, articolo 1 comma a – saranno considerati necessari gli spostamenti per incontrare congiunti, purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie”. Grado di parentela?  Sicuramente i genitori, figli, sorelle e fratelli, dunque i familiari di primo grado oppure anche a nonni, nipoti, zii, cugini? Su questo onestamente, l’interpretazione del governo sembrerebbe dire di sì. Nei prossimi giorni verrà emessa una circolare e verranno aggiornate le risposte alle domande frequenti sul sito del governo, per dare certezze.

Anche perché, come scrive repubblica.it, è già polemica sulla disparità di diritti, in particolare sui compagni, conviventi non legati da alcuna unione civile. Stando alle parole utilizzate ieri dal premier Conte durante la conferenza stampa, si. Il presidente del Consiglio ha parlato di “Famiglie rimaste troppo a lungo divise dal lockdown“. A tal proposito è fin troppo chiaro che sia fondamentale un chiarimento interpretativo del governo, atto in particolare nel non creare confusione anche perché, essendo ancora in vigore l’autocertificazione e dunque i controlli sugli spostamenti, ogni cittadino deve sapere con certezza cosa può fare e cosa no e dunque chi può andare a trovare e chi no.

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