L’intervista del numero uno del CONI al quotidiano genovese Il Secolo XIX: la posizione delle autorità sportive in questo periodo complicato per la collettività
DIVERSO. “Io non ho sollecitato nessuno per la sospensione dell’attività. Però abbiamo avuto la riprova che il calcio ragiona diversamente e riconosco la sua specificità a livello generale: nessuno ha pensato però a un’alternativa diversa dalla regolare chiusura della stagione. Lungi da me parlare di etica e morale, il Paese avrebbe invece bisogno di un segnale forte. Perché il vero problema è l’oggi, non il domani“: così Giovanni Malagò, presidente del CONI, sull’emergenza Coronavirus e la ripresa del sistema sportivo italiano.
ESEMPIO. Malagò sottolinea un esempio emblematico proveniente da un altro sport, la pallavolo: “La presidentessa della società di uno dei migliori club italiani, Catia Pedrini, ha dichiarato che dopo questa crisi non potrà permettersi più l’ingaggio della stella Ivan Zaytsev. E che per salvaguardare il Modena è disposta a lasciarlo andare, pur a malincuore. Ovvero, invece di pensare ai titoli e ai trofei, preferisce mettere in sicurezza il futuro“.