Il Corriere dello Sport traccia gli scenari economici per il calcio italiano messo in ginocchio dall’emergenza Coronavirus
CHI PERDE. Con lo stop dei campionati sono a rischio quarantaseimila posti di lavoro. Uno scenario drammatico che colpirebbe anche le casse dello Stato se non si dovessero trovare soluzioni alla ripartenza. Solo la Serie A andrebbe incontro a 313 milioni di perdita, di cui il 37% mancherebbe all’erario. Il valore della produzione di tutte le leghe, sia professioniste che dilettanti, arriva a toccare i 5 miliardi di euro e rappresenta circa lo 0,5% del Pil nazionale. Cifre da capogiro che chiariscono il quadro del danno economico a un settore che ormai è molto più che un semplice intrattenimento.
CHI PAGA. Nell’ipotesi di un campionato da terminare a porte chiuse, che è l’ipotesi più plausibile, la perdita per la sola Serie A si fermerebbe a 177 milioni di euro. Si stima che a rischiare il fallimento siano circa tremila società, specialmente dilettantistiche, che provocherebbero un danno di 10 milioni a causa delle mancate iscrizioni al prossimo campionato. In tutto questo a perderci sarebbe anche il fisco e di conseguenza l’intero sistema paese. Si stima infatti che per ogni euro investito dallo Stato il calcio ne restituisca 16.