Il presidente della Lazio ha parlato alla radio ufficiale del club affermando che non vanno sottovalutate le ripercussioni che questa lunga inattività”
Claudio Lotito, presidente della Lazio, è tornato a parlare alla radio ufficiale del club in merito alla decisione dell’ultimo decreto che ha vietato ogni tipo di allenamento anche agli atleti giocatori di calcio. “Nessuno – ha affermato – vuole prendere sottogamba l’interesse della salute dei cittadini e dei nostri addetti ai lavori, ma i fatti mi stanno dando ragione con l’esame sierologico. Non ci sono condizioni medico-scientifiche se viene adottato un protocollo che rispetti le norme che salvaguardano i calciatori. Perché ci siamo fermati? Perché rispettiamo le norme imposte dal governo, ma non c’è nessuna controindicazione medico-scientifica che blocca l’attività ai calciatori diversamente da tutte le altre attività che invece continuano a svolgersi. Sono stato io a lanciare l’idea di fare l’esame sierologico perché, al di là del tampone, è possibile verificare la presenza di alcuni anticorpi che dimostrano o meno la presenza del virus”.
RIPERCUSSIONI SUI CALCIATORI. Per il presidente della Lazio infatti “Con un fisico abituato a fare due sedute al giorno, se lo blocchi due mesi gli crei non solo decadimento atletico ma anche dal punto di vista fisico. Tra l’altro ribadisco che l’allenamento non è un fatto ludico, ma lavorativo, così come lo è per un operaio andare in fabbrica. A Formello abbiamo le mascherine, i guanti, gli occhiali. Siamo tra i più preparati in questo settore. Tutte queste precauzioni le avevamo già adottate un mese e mezzo fa. Quindi non capisco il motivo per cui non continuare gli allenamenti. Noi rispetteremo tutte le regole, ma non capisco il motivo di tale decisione”.
“Chi viene a Formello, deve trovarsi nelle condizioni ideali e deve avere l’armonia giusta per svolgere al meglio la propria attività – conclude Lotito – Siamo una grande famiglia, i giocatori sono seguiti meticolosamente da professionisti, che hanno a cuore la salute dei calciatori stessi. Noi cerchiamo di allenare il corpo, la mente e di nutrire lo spirito. Da noi il singolo deve accrescere il valore del collettivo, siamo una grande squadra e ognuno dà il suo contributo”.