Spegne 36 candeline l’ex giocatore del Cagliari che per tre stagioni in rossoblù ha saputo distinguersi per duttilità e spirito di sacrificio
Sono pochi i giocatori che senza avere i colpi del fuoriclasse hanno comunque ricevuto la standing ovation dello Juventus Stadium al ritorno da avversario. Simone Padoin è uno di questi. Cresciuto nel Vicenza dove ha mosso i primi passi in Serie B e dove è ricordato soprattutto dagli “allenatori” del celebre videogioco Football Manager, si trasferisce all’Atalanta nel 2007. A Bergamo resta quattro stagioni e mezza, ponendosi all’attenzione dei grandi club e della Nazionale. Nel gennaio 2012 il passaggio alla Juventus di Antonio Conte, dove conquista cinque scudetti rivelandosi indispensabile per duttilità e intelligenza tattica.
AL CAGLIARI. Nell’estate 2016 arriva la nuova sfida rossoblù. Padoin sbarca in Sardegna e la prima stagione è subito positiva, con un undicesimo posto e 31 presenze personali arricchite da un gol. Anche nella seconda stagione il talismano si rivela indispensabile alla causa. 37 presenze e un gol, poi tanto campo macinato in diversi ruoli, da terzino a esterno di centrocampo fino alla mezzala. Due salvezze ottenute anche grazie al suo carisma, dentro e fuori dallo spogliatoio. A fine stagione il Cagliari non rinnova il suo contratto. Ora, a 36 anni è protagonista con l’Ascoli in Serie B.