Protagonista eccentrico del calcio italiano a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila: ha legato la sua fama ai tempi d’oro del Perugia, ma pure a tanti episodi contraddittori
BIG LUCIANO. Luciano Gaucci, ex presidente del Perugia, è scomparso oggi all’età di 81 anni. Un personaggio molto particolare del calcio italiano, che ha avuto modo di farsi notare in innumerevoli occasioni. Romano classe 1938, fondò una ditta di pulizie e fece fortuna grazie al noto cavallo da corsa Tony Bin. L’ingresso nel mondo del calcio avvenne negli anni Ottanta all’interno della Roma allora presieduta da Dino Viola. Conobbe la notorietà rilevando il Perugia, portando la squadra umbra in massima serie, vincendo la Coppa Intertoto e accedendo all’Europa League.
INTENDITORE. Protagonista eccentrico, contraddittorio, chiacchierato, spesso sopra le righe per il carattere focoso, Gaucci ha lasciato una miriade di ricordi non necessariamente legati al calcio giocato (pur non dimenticando i risultati lusinghieri ottenuti anche da patron di Viterbese, Catania e Sambenedettese). Però va sottolineato il fiuto per i calciatori, scovati da lui e valorizzati in Umbria: Marco Materazzi, Fabio Liverani, Hidetoshi Nakata… oltre all’allenatore Serse Cosmi. Celebri le sue apparizioni televisive, come quella che lo vide “beccarsi” animatamente con il presidente barese Matarrese in un dopo partita. Altrettanto famose le sue vicissitudini, come la latitanza a Santo Domingo – per bancarotta fraudolenta e reati fiscali, condanna patteggiata a tre anni coperta da indulto – dopo il fallimento del Perugia con il coinvolgimento dei figli.
