Le parole dell’ex di Cagliari e Lecce, che non dimentica il suo passato in Sardegna in vista della sfida di domenica sera al ‘Via del Mare’
Ai tempi di Cellino e Mazzone fu uno di quei giocatori capaci di accendere le fantasie dei tifosi. E Francesco Moriero non ha dimenticato i suoi trascorsi in rossoblù, neanche in vista di domenica, quando si affronteranno due squadre a lui molto vicine.
“Lecce-Cagliari per me è una sorta di partita del cuore”, dice l’ex rossoblù e giallorosso ai microfoni di CalcioLecce.it, “sarei voluto essere esclusivamente un giocatore giallorosso, ma quando chiamò il Cagliari di Mazzone fu una trattativa che volle portare a termine a tutti i costi: per me spesero 5 miliardi e mezzo di lire, che nel 1992 erano tanti. Credevano nelle mie qualità, e alla fine lasciai il Salento. A Cagliari fu la mia prima volta lontano da casa, ci misi un po’ ma poi mi ambientai bene, anche grazie all’affetto di tutti. Sul campo con Mazzone andò alla grandissima. Arrivammo in Uefa, la mia prima esperienza europea. Bellissimo”. Il Cagliari di oggi? Quella di Maran è una squadra che subisce poco. I rossoblu sono in gran forma, vantano una difesa forte e stanno giocando alla grande. Sì, è la vera rivelazione di questa Serie A“. La gara di domenica? Credo che il Via del Mare possa dare al Lecce quella spinta necessaria per ridurre il gap tecnico nei confronti degli avversari. Ai giallorossi servono punti perché la classifica è corta, ma al tempo stesso possono affrontare il match in modo sereno. Certo, le assenze potrebbero pesare, sebbene Liverani abbia chi può sostituire gli infortunati. Sistemando qualcosina dietro, penso che i giallorossi possano anche avere la meglio sul Cagliari. Questo perché, più in generale, se la possono davvero giocare con chiunque”.