Domani alle 20.45 le due squadre del capoluogo lombardo si sfideranno nell’attesissimo match molto significativo per due vecchie conoscenze del Cagliari
AL BATTESIMO. Per due ex rossoblù quello di domani a San Siro sarà il punto più alto fino ad ora raggiunto nelle loro carriere. Marco Giampaolo e Nicolò Barella saranno protagonisti dello storico derby della Madonnina tra Milan e Inter, una sfida iconica che nonostante tutte le delusioni dei due club negli ultimi anni continua a mantenere intatto il proprio fascino.
PREDESTINATO. Quando debutti in Champions League con un gol decisivo vuol dire che qualcosa su di te nel firmamento era già scritto. Questo è il caso del giovane Barella, talento tutto sardo che domani cercherà di ripetersi dopo l’exploit nella competizione più importante del continente. Il centrocampista ha Cagliari nel sangue, è cresciuto in rossoblù e con i quattro mori sul petto ha conquistato la Nazionale. Un talento precoce che ora deve confermarsi ai piani alti del football mondiale.
DALLE STELLE ALLE STALLE. Diverso e più tortuoso il percorso dell’allenatore rossonero. Da grande promessa della panchina al baratro della Serie C. Fino a qualche stagione fa Marco Giampaolo sembrava aver perso tutta la considerazione che l’Italia calcistica aveva mostrato verso la sua filosofia di gioco nella seconda metà degli anni 2000. A Cagliari il tecnico ha vissuto anni importanti, con quel gran rifiuto a Cellino che lo richiamò dopo il secondo esonero: “L’orgoglio e la dignità non hanno prezzo” la risposta che il mister classe 1967 diete al patron rossoblù attraverso i propri legali.
LA RINASCITA. La sua carriera sembrava non decollare mai, fino alla deludente esperienza in Lega Pro con la Cremonese. A tirarlo fuori dall’anonimato fu l’attuale ds del Cagliari Marcello Carli che pensò a lui come sostituto di Maurizio Sarri all’Empoli. Giampaolo non ha più sbagliato nulla in Serie A e prima con i toscani poi con la Sampdoria ha messo in fila quattro stagioni di alto livello. Ora la possibilità al Milan e domani il primo grande derby della sua lunga carriera che in Sardegna vide la prima vera esperienza nel calcio che conta.