Il sospiro di sollievo dopo la chiusura delle trattative di mercato sposta ora i riflettori su alcune scelte tecniche di Maran. Che fanno già discutere
Chiuso il mercato, la parola ora spetta solo al campo, unico e vero giudice su cui far rifermento. Le prime due giornate di campionato ci hanno descritto un Cagliari ancora in cantiere. I volti nuovi hanno certamente bisogno di metabolizzare la nuova esperienza, ma anche a Maran serve un po’ di tempo per trovare la quadra.
Il presidente Giulini questa volta ha speso tanto: la stagione è di quelle importanti (tra anniversario di nascita della società e dello storico scudetto), ed è dunque da onorare nel migliore dei modi. Due intoppi, però, si sono già messi sul cammino dei rossoblù: i pesanti infortuni di due colonne portanti come Cragno e Pavoletti hanno scombussolato i piani di tecnico e società, che hanno provato subito a correre ai ripari.
Certo è, però, che alcune scelte tecniche viste in questa prima fase della stagione non hanno convinto più di tanto: vedere Nandez prima esterno e poi terzino, così come Nainggolan regista basso, ha contribuito a pizzicare le corde del malumore di tanti addetti ai lavori e non. La collocazione in campo del Ninja lo allontana inevitabilmente dalla zona tiro: il numero 4 rossoblù può e deve essere sfruttato come incursore, considerata anche la sua propensione al gol. Elementi, questi, da tenere ben presenti, considerata anche la cronica debolezza della squadra sotto porta.