Domani alle 20.45 a Torino la squadra azzurra cercherà di ipotecare la presenza nella prossima rassegna continentale. Pavoletti in campo nella ripresa?
Roberto Mancini ha presentato in conferenza stampa stasera la quarta gara della sua Italia nelle qualificazioni a Euro 2020. In vetta al Girone J la nostra nazionale affronterà domani a Torino la Bosnia Erzegovina. Obiettivo poker dopo i successi su Finlandia, Liechtenstein e Grecia, sabato sera. Rispetto al match vinto 3-0 in casa degli ellenici ci sarà qualche cambio. L’attaccante del Cagliari Leonardo Pavoletti potrebbe entrare a gara in corso, mentre Barella potrebbe essere confermato nell’undici di partenza. Cragno vice Sirigu.
LE PAROLE DI MANCINI. Vari i punti toccati dal CT azzurro davanti ai cronisti. “Di cambi ce ne saranno, ma non tantissimi. Sono contento per il fatto che stiamo segnando, tuttavia ci mancano quelli degli attaccanti, ma credo arriveranno. A me serve che la squadra giochi bene, esprima cose buone. Penso che in una squadra i gol dell’attaccante diventano decisivi nelle gare importanti. Ci vogliono anche quelli, ma il lavoro che stanno facendo tutti, per dire che Belotti ad Atene ha fatto bene con l’assist, più altri due nel secondo tempo. Alla lunga arriveranno. Stiamo migliorando sempre più? L’Italia è sempre stata terra di calciatori bravi, necessitavamo tempo. Purtroppo ci sono dei momenti in cui le cose vanno male, l’Italia che non si è qualificata al Mondiale era forte. Sono momenti che accadono. Credo che dopo la delusione c’è stata una spinta in più, qualcosa di diverso e più bello”.
Nonostante il gran momento Mancini non si fida e mette in guardia tutti sulla forza della Bosnia Erzegovina: “Credo che siano candidati forti per passare il turno. Credo che la sconfitta in Finlandia sia stato un episodio. Hanno in Pjanic un giocatore forte e di qualità che a girare la squadra, inoltre occorrerà massima attenzione domani, sarà anche molto pericoloso. Ritornando a noi o a che fare con ottimi giocatori. Tutti meritano di giocare e per me non è mai semplice decidere chi gioca, chi va in panchina e purtroppo a volte in tribuna”.