
L’ex allenatore viareggino festeggia oggi un compleanno importante. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, parla a ruota libera del calcio italiano
PROVINCIA. Eugenio Fascetti, nato a Viareggio il 23 ottobre 1938, è stato uno dei tecnici protagonisti del calcio italiano tra la fine degli anni Ottanta e il decennio successivo. La sua parentesi più felice, per cui viene ancora oggi maggiormente ricordato, è stata in Puglia sulle panchine di Lecce e Bari: oltre a ben figurare nel massimo campionato, lanciò diversi giocatori. Tra cui i nazionali Antonio Conte, Francesco Moriero e Antonio Cassano.
OGGI. La sua figura, nel calcio di oggi, starebbe ancora benissimo. Un personaggio senza compromessi, senza peli sulla lingua, che ha forse pagato per questa peculiarità senza arrivare a palcoscenici più prestigiosi. Il pallone ammirato tra i piedi del grande Valentino Mazzola, l’Ungheria di Puskas e Hidegkuti, Julinho e Schiaffino. La Storia, con la S maiuscola. Tra tutte le considerazioni che Fascetti fa sul calcio di ieri e oggi, cita il talento del Cagliari da poco entrato nel giro azzurro: “Barella? Fossi in Mancini me lo terrei stretto“.
