Ragnar Klavan prova a rifarsi dopo la prestazione col Sassuolo, sufficiente ma macchiata da un errore costato il momentaneo pari neroverde.
FATALE. Un errore, o poco più. Una prestazione tutto sommato sufficiente quella di Ragnar Klavan domenica scorsa alla Sardegna Arena, contro il Sassuolo. Ma macchiata da una svista sul lancio di Sensi, un movimento sbagliato che ha tenuto in gioco Berardi, pronto all’imbucata e a punire senza pietà la difesa rossoblù.
QUESTIONE DI FEELING. I dubbi di Maran sulla poca affinità del giocatore con la linea difensiva erano fondati, come analizza il Corriere dello Sport. La sua prestazione ha dimostrato che colpi e personalità non mancano; ma anche che la velocità non è il suo forte e che c’è ancora bisogno di un po’ di tempo per trovare l’intesa giusta con i compagni di reparto.
PROVA D’APPELLO. Quel momento e quel movimento Klavan se lo sarà visto e rivisto nel corso della settimana, per cercare di non ripeterlo in futuro. Ora, alla seconda giornata da titolare, l’ex Liverpool è atteso a Bergamo alla prova d’appello. Dovrà rimboccarsi le maniche per sventare i pericoli che arriveranno dalle parti di Cragno: Gomez, Zapata, Barrow, Rigoni e i vari inserimenti di esterni e centrocampisti non danno affatto tranquillità.
SECONDO ROUND. L’Atalanta, insomma, è un pessimo cliente. Ma il gigante estone ha l’esperienza e la maturità per affrontare un nuovo esame nel miglior modo possibile. Leader difensivo cercasi: Klavan è atteso da un altro banco di prova.