Punto e a capo. La sensazione è quella che ci sia stia dimenticando ancora una volta di qualcosa. Tanto affanno per i difensori (preso Castán e nel mirino uno tra Bonifazi e Caldirola), investimenti importanti in attacco (preso Ceter, trattati Pinamonti e Cerri, quest’ultimo nell’affare Han, e blindato per giugno Ragatzu) e ancora non è finita la ricerca di un centrocampista “muscolare”.
Ma per gli esterni, zona cruciale del campo specie in un 3-5-2 come quello che López propone, in questo mercato di gennaio non sembrano esserci ulteriori trattative oltre a quella già conclusa per Charalampos Lykogiannis.
L’esterno greco è arrivato a Cagliari per prendere il posto di Senna Miangue, in partenza direzione Cesena (a breve l’ufficialità). E sulla sinistra, considerando l’adattabilità e l’affidabilità di Simone Padoin, il quadro sarebbe chiuso. Ma sulla corsia di destra qualche dubbio ancora rimane. Per settimane si è infatti parlato della partenza di Gregory van der Wiel, che starebbe per rescindere dalla società rossoblù per poi accasarsi al Nizza.
A quel punto Paolo Faragò, che fino a qui ha stupito tutti in campionato, non avrebbe una vera e propria riserva. Se non lo stesso Padoin o al massimo Daniele Dessena, che tuttavia ha dimostrato in questa stagione parecchie difficoltà fisiche e probabilmente faticherebbe a coprire l’intera fascia come ha fatto in qualche occasione nelle precedenti stagioni.
In ogni caso, la situazione sulle fasce è molto incerta. E, soprattutto, sembra che tutto possa tornare a essere come subito dopo la chiusura del mercato estivo, quando molti tra gli addetti ai lavori sostenevano che le carenze del Cagliari fossero soprattutto sulle fasce, non solo qualitativamente ma anche quantitativamente.
Punto e a capo, insomma. Con la società che, in caso di reale partenza di van der Wiel, dovrà certamente puntare all’acquisto un esterno di destra (si era parlato di Dickmann e Letizia), se non vuole trovarsi ad avere soli tre esterni di ruolo. E ricadere così sugli stessi errori.