Professore universitario ed esponente politico, Paolo Maninchedda esprime il suo punto di vista sul nuovo stadio di Cagliari: per lui, un’esibizione da ricchi privilegiati in faccia al degrado dei poveri
CONTESTAZIONE. “Non passa giorno che non si parli come di un imminente miracolo del nuovo stadio Sant’Elia […] prima sembrava che i soldi venissero messi tutti dalla società e si è capito che ci sarà un robusto contributo pubblico, in un assetto finanziario pubblico che dà qualche brivido“: il docente e politico Paolo Maninchedda esprime, su Sardegna e Libertà, le proprie perplessità sulla realizzazione del nuovo stadio di Cagliari.
RIQUALIFICAZIONE. Maninchedda non crede verrà realizzato ciò che le premesse iniziali misero sul tavolo, ovvero sfruttare l’occasione per riqualificare il quartiere. Premesse che cozzano contro la costruzione contestuale di un albergo e di un centro commerciale. “Mi interessa osservare che a questo zelo per lo stadio, dove si gioca a calcio, non corrisponda neanche lontanamente alcun interesse per le case di Sant’Elia, per gli appartamenti dei palazzoni risalenti alla visita di papa Paolo VI, dove non si gioca, si abita“.