A Brescia cresce l’attenzione sull’ordine pubblico dopo la chiusura delle indagini della Procura federale che potrebbe portare a una penalizzazione in classifica del Brescia Calcio, con conseguente retrocessione in Serie C. Le forze dell’ordine stanno monitorando con particolare attenzione la sede del club nel centro cittadino, il centro sportivo a Torbole Casaglia e l’abitazione del presidente Massimo Cellino, figura centrale nella vicenda.
Cellino ha annunciato una dura battaglia sia sul fronte della giustizia sportiva che su quello extra sportivo, sostenendo di essere stato vittima di una truffa da parte di una società milanese. Secondo il presidente, infatti, tale società con sede in via Montenapoleone a Milano sarebbe stata incaricata di gestire il pagamento dei contributi per i mesi di novembre, dicembre, gennaio e febbraio tramite una compensazione di crediti di imposta. La cifra coinvolta supera 1,4 milioni di euro.
Il Brescia calcio ha formalizzato una denuncia querela contro la società milanese, che però per l’Agenzia delle Entrate risulta aver fornito crediti di imposta inesistenti. Cellino e i suoi legali sostengono di essere stati truffati e affermano di possedere la documentazione contabile che prova i pagamenti effettuati, elementi che saranno alla base del ricorso che verrà presentato alla Procura federale per scongiurare eventuali penalizzazioni.
Parallelamente, anche la Procura di Brescia sta esaminando la vicenda, valutando l’ipotesi di una indebita compensazione contributiva. Nel frattempo, la tifoseria organizzata ha annunciato una manifestazione in programma questa sera alle ore 20 davanti al Palazzo della Loggia, sede del Comune di Brescia, per esprimere solidarietà alla squadra e chiedere chiarezza sulla situazione.