Remigio Spiga, con una scommessa imprenditoriale nel 1961, ha fondato l’acetificio che continua ad attraversare la sfida del mercato in un mondo in costante cambiamento. Il figlio Eugenio ci racconta la sua storia, quella della famiglia Spiga e della passione per il Cagliari
Buonasera, signor Spiga. La storia dell’azienda fondata da suo padre ebbe inizio come una vera e propria sfida imprenditoriale.
“Mio padre Remigio ha fatto diversi mestieri, e aveva lavorato per uno dei tre acetifici che all’epoca erano presenti a Pirri. Nel 1961 decise di mettersi in proprio: ricordo ancora le vendite con il contagocce e il vuoto a rendere, tutto rigorosamente a mano compresa l’etichettatura. Decisamente altri tempi, per una scommessa a tutti gli effetti. Ha avuto sempre la spinta a non restare fermo, cercando di portare innovazione con degli investimenti mirati a livello di attrezzature, intuendo negli anni ’80 e ’90 l’opportunità di aprirsi alla distribuzione nei negozi e centri commerciali. Nonostante le pressioni ricevute da più parti, non abbiamo mai voluto abbandonare il vetro per la plastica nel confezionamento del prodotto: una scelta che alla fine ha premiato, a livello ambientale ma soprattutto per preservare la qualità del prodotto. Ci teniamo particolarmente a questo aspetto, acquistiamo solo materie prime selezionate e abbiamo attualmente una linea vendita composta da 13 referenze“.
Un’azienda che vede ancora il signor Remigio in prima linea, ma parallelamente pure la presenza dei figli Eugenio e Marina, oltre che del nipote Nicola.
“Io e mia sorella Marina, in differenti rami della nostra azienda, siamo presenti da tanti anni accanto a nostro padre che – letteralmente – non molla di un centimetro: alla veneranda età di 96 anni è lui che apre e chiude la serranda ogni giorno, anche se da gennaio si è calmato un pochino! È stato un bravissimo padre, che ci ha insegnato la vita e come saperla prevedere. Si è appassionato a questo lavoro anche mio figlio Nicola, che partecipa con grande entusiasmo all’attività di famiglia e rappresenta quindi la terza generazione Spiga nel settore. Un segnale confortante per il futuro, visto che dopo la pandemia i costi di gestione sono aumentati sensibilmente e portiamo avanti una sfida complicata per essere sempre competitivi sul mercato. Siamo orgogliosi che l’Acetificio Spiga sia l’unico in Sardegna“.
Il rapporto tra lei e suo padre è caratterizzato anche dalla maglia rossoblù!
“Mio padre è sempre stato abbonato e ho iniziato ad andare con lui allo stadio Amsicora quando ero bambino. Una bella esperienza condivisa insieme. Quando arrivavano a Cagliari le grandi squadre, avevamo la possibilità di incontrare quei grandi campioni. Poi, nella prima metà degli anni Novanta, ha continuato a seguire la squadra allo stadio però in maniera più saltuaria. Tuttavia è rimasto un tifoso, così come il sottoscritto: la riconquista della Serie A, dopo il ritorno di Claudio Ranieri, è stato una gioia per tutti noi“.