Denis Godeas, classe 1975, è il capocannoniere storico della Triestina e fu re del gol in cadetteria nel 2008: il suo parere su Cheddira-Lapadula-Brunori e la corsa al trono di bomber, in esclusiva per CalcioCasteddu
Da un navigato cercatore di gol come te, come vedi la figura dell’attaccante oggi?
“Ne parlavo poco tempo fa con il mio ex collega Stefan Schwoch: a me, quando giocavo, non venivano mai dati compiti difensivi. Pensavo al massimo a supportare la squadra sulle palle inattive, ma non di più. Invece oggi a un attaccante viene chiesta tutta una serie di cose impensabili in passato“.
La corsa per il titolo di capocannoniere della Serie B, che vincesti nel 2008 con il Mantova, come la vedi?
“Ci sono davvero pochissime punte di valore, tanto per capirci quelle che ‘rubano l’occhio’. Cheddira, per caratteristiche e rendimento stagionale, lo vedo maggiormente accreditato per vincere il titolo di capocannoniere. Lapadula è un giocatore che ha sempre avuto il gol nel sangue, non lo scopriamo di certo oggi. Brunori ha fatto il suo anche in questa stagione, dopo l’exploit in C della scorsa stagione. Dubito che il primo della classe uscirà da questo terzetto. E anzi, dirò di più. Più di un attaccante baratterebbe volentieri il titolo o qualche gol per poter conquistare la promozione in A con la propria squadra“.
Vedi qualche prospetto giovane interessante per il futuro, tra i giocatori offensivi italiani?
“Ce ne sono diversi, ad esempio Mulattieri del Frosinone. Ma fare previsioni è pericoloso: basti pensare al caso di Lucca nella scorsa stagione. Grandi titoli sui giornali, accostamenti a club di alto livello. Ci vuole tempo, pazienza e soprattutto bisogna confermarsi sul campo con regolarità“.
® RIPRODUZIONE RISERVATA
