Uno degli eroi del Cagliari tricolore 1970, Ricciotti Greatti, giocò una stagione a Palermo prima dell’arrivo in Sardegna: da cui non è più andato via. La sua intervista in esclusiva per CalcioCasteddu
“Giocai a Palermo una stagione in Serie A nel 1959-60, in prestito dalla Fiorentina. Non fu un’esperienza positiva. Allontanarono l’allenatore troppo tardi (il futuro campione d’Italia con la Juventus Cestmir Vycpalek, ndr) e non riuscimmo a salvarci, per un solo punto. Ci fu una diatriba che mi riguardò: per non sborsare altro denaro al sottoscritto, al raggiungimento di un numero minimo di presenze, giocai poco. Esperienza formativa dal punto di vista umano, ero solo un ragazzo. Però sotto il profilo sportivo…“.
“La Fiorentina a fine campionato decise di vendermi, ecco l’arrivo a Cagliari per sempre. Il gruppo dello Scudetto si riunì e decidemmo, nei limiti del possibile, di restare tutti a vivere qui. Amo i sardi e amo la Sardegna: abbiamo dato tanto, ma quanto amore abbiamo ricevuto…“.
“Le cose in questa stagione non stanno andando bene, è vero. Una società come il Cagliari deve lottare sempre per stare in alto: il malumore dei tifosi è legittimo. Non bisogna abbandonare la squadra, ma nemmeno omaggiarla. Non mi sembra giusto“.
IL PROFILO.
Ricciotti Greatti è nato a Basiliano (Udine) nel 1939. Interno di spiccate doti tecniche, fu il “10” dello Scudetto cagliaritano. Gli inizi nella Fiorentina, i prestiti alla Reggiana e al Palermo prima dell’arrivo a Cagliari nel 1963. Non è andato più via dalla Sardegna, nonostante la cessione al Vicenza (1972) alla quale si oppose, preferendo ritirarsi dal calcio. Aveva già avviato da anni la sua compagnia assicurativa, tuttora attiva in via Sant’Alenixedda. Un campione vero, che ha vestito 251 volte (con 23 reti) la maglia rossoblù in sole gare di campionato e avrebbe meritato la Nazionale.
