Tre punti pesanti e meritati con un Modena mai domo. Ma le gare vanno chiuse prima. L’ha sbloccata Rog, gigantesco Mancosu. Il portiere Gagno migliore dei suoi
Fisionomia in crescita. Cagliari che viene dalla A, Modena che arriva dalla C. E si è visto. Tra retrocessa – alla terza vittoria di fila, Coppa inclusa, alla Domus – e neo promossa, il calcio va a corrente alternata. Con occasioni monumentali da una parte e dall’altra. Ci sta. Ma se sei un predestinato serve anche altro. Ad esempio, lucidità sotto porta e cinismo quando hai il pallino. Il Cagliari che batte il Modena 1-0 poggia su buoni numeri: dai tiri in porta alle parate di Gagno, al possesso palla, al palleggio con i passaggi a buon fine, alle azioni gestite nella meta campo avversaria. Nel primo tempo il dominio rossoblù inizia dopo una partenza frizzante ma innocua degli emiliani. L’1-0 non è nato per caso. Così come sono comprensibili, nonostante aver guadagnato i sedicesimi di Coppa Italia a spese del Sassuolo, le sconfitte con Frosinone e Cosenza, parzialmente velate dal successivo 4-1 rifilato alla Ternana.
Attilio Tesser ha da lavorare. Tanto. Il daffare non manca neanche a Fabio Liverani. Fin dalla prossima in casa del Benevento. La stagione è lunga. Il tempo per correggere manovra, approccio e atteggiamento non manca. Intanto, atmosfera che piace dal campo. Con indicazioni preziose per il tecnico e i tifosi. I rossoblù sono stati sempre in controllo. Il dominio è stato netto. I migliori? Mancosu, Obert, Nandez e Rog. I meno peggio tra gli ospiti? Falcinelli, Panada, Diaw e Gargiulo, pericolosi a fine tempo. Ma è troppo poco per impensierire i ragazzi di Liverani e i 14.485 (153.175 euro di incasso) accorsi alla Domus. Dalla Nord alla Sud sostegno sfrenato. Puntuale la gragnola di insulti al presidente Giulini: la retrocessione, dopo anni di mediocrità, non è ferita che si rimargina in un quarto d’ora.
Nella ripresa è il Modena (dentro Mosti e Oukhadda) a mostrare lo spirito giusto. Poi, combinano Mancosu e Lapadula. Ecco, la vitalità e le fiammate sono, e devono esserlo se si è candidati a un torneo di vertice, uno degli elementi di pregio del Cagliari di Liverani. Ma occhio ai secondi tempi diesel: le partite vanno chiuse, non sono tollerati ammosciamenti, specie se sei in controllo e hai mezzi tecnici superiori. Ma non solo. La cattiveria agonistica non può essere a sprazzi, specie se a centrocampo hai sempre l’uomo in più. Inoltre, la gestione del vantaggio, e l’arroccamento dietro, in B è un azzardo. Anche se Gagno ha chiuso da migliore in campo.
Prime certezze tattiche. La prima considerazione riguarda l’undici di avvio, capace della prova stagionale migliore. Nel solito 4-3-3 flessibile, dentro Rog e Nandez, che confezionano l’1-0. Confermato Lapadula, opaco a Ferrara. e il redivivo Viola. paiono decisioni quasi obbligate ma non è così. Anche perché vanno in panca Deiola, Pavoletti, Luvumbo e Pereiro. A dire il vero stanno fuori anche i nuovi Barreca (debutto nella ripresa), Falco (in tribuna) e Dossena (esordio nel secondo tempo). Fabio Liverani riparte da “su connottu”. Il tecnico, dopo la scoppola di Ferrara, si mette al sicuro. Persegue la sua filosofia del gioco in attesa di poter avere tutti al meglio. E mostra i denti: il presidentissimo ha scommesso su Pereiro (ieri neanche un minuto), anche da seconda punta con Lapadula. Così come ha fatto dare la fascia da capitano a Deiola. Si accomodano entrambi in panchina. E non può trattarsi di un dettaglio.
La sintesi? L’allenatore – che in settimana ha avvertito le sottili pressioni societarie – ha sfoderato un’autonomia che fa ben sperare. Sfumature che portano a dare fisionomia e certezze al gruppo. E, pur nella duttilità e nell’avversario che si ha di fronte, possono essere modificate. Il discorso vale anche per la composizione del tridente. Un trio cangiante in attesa di Falco. Ma questi, alla quarta d’andata, sono scenari prematuri.
Notarelle
Profeta in patria. Un Marco Mancosu molto ispirato è magia, ispirazione e sudore del Cagliari. Molto bene Nandez. E pare quasi risolto il dilemma regia: Makoumbou è il pensatore rossoblù. Il pubblico ha osannato negli ultimi minuti Luvumbo: l’angolano si farà sentire. La difesa alta è un altro dato, che associa carattere e organizzazione, mostrato dai rossoblù. Il Modena è tornato in partita e la squadra di casa ha sofferto più del dovuto. Male.
Tendenza interrotta. Rog, capitano e rete del vantaggio, confermato dal Var dopo un possibile offside. Aria positiva:il primo gol stagionale della squadra nei primi tempi. Ma anche per la prima volta in vantaggio dopo aver sempre subito in avvio le reti di Como, Cittadella (rimontate) e Spal. Un segnale incoraggiante. Anche perché il Cagliari è andato a dormire con 7 punti da primo in classifica.