Alle 18, allo stadio Arechi, andrà in scena il match che potrebbe rilanciare il Cagliari di Alessandro Agostini o condannarlo alla Serie B
Salernitana-Cagliari, vista la posta in palio, non può esser considerata una partita come le altre. Lo sanno bene i tifosi rossoblú che, numerosi, hanno raggiunto la città campana da ogni parte della penisola.
È mattina e qualche sciarpa amica si intravede nei pressi del lungomare di Salerno. Noi di CalcioCasteddu abbiamo appuntamento con Serafino Ghisu, sardo d’origine ma nato a Battipaglia (SA). Super tifoso del Cagliari, Serafino non vede l’ora di essere testimone oculare della battaglia dell’Arechi.
Serafino, iniziamo la nostra chiacchierata con un buon caffè?
“Va bene ma parliamo subito del mio Cagliari (ride ndr), oggi è una partita decisiva”.
Comprendiamo la tensione pre gara. Quali sono le tue sensazioni a poche ore da Salernitana-Cagliari?
“Sarò allo stadio proprio perché serve il contributo di tutti. Partita tosta, il Cagliari deve assolutamente vincere. Mi piacerebbe vedere determinazione e identità. Su questo spero possano incidere sin da subito le figure di Agostini, Conti e Cossu”.
Sardo d’origine ma nato in provincia di Salerno. Il tifo però è legato ai colori rossoblú
“L’amore per il Cagliari e la Sardegna sono stati trasmessi da mio nonno, che era sardo. Sin da piccolo ho potuto comprendere che il Cagliari rappresenta in modo indentitario un intero popolo sparso in tutto il mondo”.
Attenzione alla Salernitana. La piazza come sta vivendo lo splendido momento attraversato dai granata?
“Walter Sabatini ha rivoluzionato la squadra. L’arrivo di Davide Nicola, allenatore preparato, ha inciso cosí come gli arrivi di calciatori del calibro di Sepe, Fazio, Perotti e Verdi. Ora la Salernitana ha il vento in poppa e in città si respira ottimismo”.
Torniamo al concetto di identità. Che ne pensi della promozione di Alessandro Agostini a tecnico della prima squadra?
“Confido molto nel mister. Il mio auspicio è che si possa tornare ad un Cagliari più consapevole dei suoi valori. Ricordo con piacere il Cagliari di Max Allegri. Ecco, quello deve essere l’esempio”.
Inviato a Salerno, Luca Zanda