Il sorteggio integrale sul modello inglese dove tutte possono incontrarsi senza impedimenti di fasce darebbe più empatia alla manifestazione
“La Coppa Italia come la vedo io? Sarebbe bello un sorteggio integrale, con squadre di B, C, A, tutte, che possano incontrare chiunque, come in Inghilterra. Mi piacerebbe vederla. Ora le regole sono queste”. Vincenzo Italiano, alla vigilia della gara dei quarti di Coppa Italia, che ha visto la sua Fiorentina eliminare l’Atalanta per 3-2, ha espresso la sua opinione. Che, trova assolutamente d’accordo chi vi scrive.
IL FORMAT ATTUALE. Fino al 2024 il meccanismo della nuova Coppa Italia prevede meno squadre partecipanti: iscritte tutte e 20 le squadre di A, le 20 di B e 4 della C, con un sorteggio stile tabellone tennistico. In totale 44 compagini, rispetto alle 78 precedenti.
IL MODELLO PREMIER LEAGUE. Le squadre si affrontano in gara unica con eventuali calci di rigore, anche se nel XX secolo si procedeva alla ripetizione della partita in caso di parità (finale inclusa) e nei primi due turni erano talvolta previste andata e ritorno. La finale è stata giocata a Wembley dal 1967 al 2000, e di nuovo dal 2008 ad oggi; dal 2001 al 2007, durante i lavori di ricostruzione dell’impianto londinese è stata invece disputata al Millennium Stadium di Cardiff in Galles. Spesso ci sono state sorprese, con squadre di Premier eliminate da squadre sulla carta, decisamente inferiori.
LE QUALIFICATE ALLE SEMIFINALI. Intanto si sono conclusi ieri sera i quarti che hanno visto qualificarsi Inter e Milan (che si affronteranno altre due volte a San Siro in stagione tra l’inizio di marzo e oltre metà aprile), Fiorentina e Juventus. I nerazzurri hanno eliminato martedì 2-0 la Roma, i rossoneri hanno rifilato un pesante 4-0 alla Lazio mercoledì, mentre ieri i viola hanno battuto l’Atalanta a Bergamo 3-2 e la Juventus regolato 2-1 un ottimo Sassuolo.