Il rendimento di Radja Nainggolan, nel match vinto contro il Parma all’ultimo respiro, è stato da sottolineare per diversi motivi. Un punto di riferimento che gli equilibri di squadra e i tifosi attendevano con ansia
VERVE. Oltre l’impegno, la dedizione e i risultati sfavorevoli, la presenza di Radja Nainggolan nel suo “Cagliari-ter” non si era distinta come in passato. Vuoi le scorie fisiche di mezza stagione a Milano ai margini del progetto tecnico, una situazione problematica in cui si è ritrovato al ritorno in Sardegna, il belga sembrava aver smarrito la caratteristica verve dal punto di vista carismatico e atletico. Essere di nuovo decisivo nelle fortune rossoblù, tanto per capirci.
CRESCITA. Ieri, contro il Parma, era la classica gara da “dentro o fuori”: da portare a casa in qualsiasi modo. Un’occasione in cui era irrinunciabile mettere qualcosa in più, andare oltre la paura. La crescita di Nainggolan durante la gara è stata netta, si potrebbe dire a tutto campo. Nei convulsi minuti finali lo si è visto pure sfondare da ala destra con traversoni pericolosi, non certo il suo pezzo forte. E poi, la giocata decisiva del campione al 94°: al limite dell’area e con la possibilità di tirare, ha preferito servire a destra Pereiro che ha poi dato a Cerri il pallone del 4-3. Radja, ora non fermarti.